I lavori per l’anello ferroviario di Palermo, opera che ha rischiato di rimanere una delle tante incompiute della nostra regione, dovrebbero riprendere a breve, probabilmente a settembre.

Il trasferimento della Tecnis all’impresa D’Agostino è ufficiale: è stato fatto il rogito notarile.
Come scrive il Giornale di Sicilia, già ieri, in compagnia di rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana, sono stati effettuati dei sopralluoghi nei cantieri in questione. Rfi aveva già convocato poco prima della firma un primo sopralluogo con la ditta D’Agostino per definire tempi e modalità per la ripresa a pieno regime delle attività di cantiere.

I lavori per l’anello ferroviario, appaltati alla Tecnis e che avrebbero dovuto concludersi nel 2017, sono stati bloccati o comunque andati a rilento a causa delle difficoltà della Tecnis stessa, azienda commissariata e a rischio liquidazione.

I palermitani residenti nelle zone interessate dai lavori, e i commercianti, dopo anni di disagi, si erano quasi rassegnati a non veder conclusa l’opera e a convivere con le strade sventrate dai cantieri.

Sulla questione è dovuto intervenire il Mise, che ha dato il via libera nel corso di una riunione che ha tracciato anche un cronoprogramma che verrà reso noto nei prossimi giorni.

L’anello ferroviario dunque verrà completato e renderà la città di Palermo più europea e con una migliore mobilità: ci saranno sette stazioni metropolitane con due fermate nuove, al Politeama e al porto.

Adriano Varrica, deputato del M5S ha dichiarato: “Finalmente il cantiere dell’anello ferroviario di Palermo verrà portato avanti da una impresa in salute, con la prospettiva di completare l’opera bene e celermente. Già Rfi è a lavoro per definire tutti i dettagli operativi e garantire una messa a regime del cantiere, predisponendo un cronoprogramma realistico e, soprattutto, che dovrà essere rispettato. La città ha subito fin troppi disagi. Pertanto continuerò la proficua e collaborativa interlocuzione con RFI, monitorando l’avanzamento dei lavori e fornendo supporto istituzionale in ogni passaggio in cui sarà necessario”.

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