La sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, con sentenza del 3 dicembre scorso, ha riformato e annullato integralmente la precedente sentenza di condanna della Corte dei Conti nei confronti dei medici Benedetto Miceli, Concetta Tiralongo e Anna Rita Mattaliana.
Il medico risarcito con 30mila euro
Con sentenza arrivata nell’aprile 2021, Anna Rita Mattaliano, all’epoca dei fatti Direttore Sanitario dell’ASP di Palermo, Benedetto Miceli, Direttore del Dipartimento di Cure Primarie, e Concetta Tiralongo, Responsabile dell’Unità Operativa specialistica ambulatoriale interna dell’ASP di Palermo, erano stati condannati a rimborsare all’ASP di Palermo 30mila euro corrisposti al medico Vincenzo Scrivano, a seguito di una sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2018 che aveva riconosciuto allo stesso il diritto al risarcimento dei danni conseguenti all’impossibilità per Scrivano di raggiungere la nuova sede assegnatagli, Termini Imerese, tempestivamente e in sicurezza in ragione del ridotto lasso temporale accordatogli.
L’appello dei tre dirigenti dell’Asp
Avverso la sentenza della Corte dei Conti, Miceli e Tiralongo, assistiti dall’avvocato Rosario Dell’Oglio, Mattaliana, assistita dal legale Salvatore Buscemi, avevano proposto appello. Appello integralmente accolto dalla Corte dei Conti Sez. Giurisdizionale d’Appello per la Regione Siciliana.
La decisione dei giudici
Secondo i giudici, “non sussiste nesso causale tra l’assegnazione […] di un tempo di percorrenza di 30 minuti al dott. Scrivano per il raggiungimento della sede di lavoro di Termini Imerese e il danno economico connesso alla perdita, dallo stesso subita, dell’indennità di sede disagiatissima percepita per il servizio che avrebbe dovuto essere reso presso il presidio di Lampedusa” ove lavorava precedentemente”.
Nessuna colpa grave dei dirigenti
La Corte dei Conti ha pure escluso “la mancanza di colpa grave nel comportamento degli appellanti”, e in particolare come “l’avere fissato, con la disposizione di servizio n. 1740 del 6/5/2010 […] l’inizio del turno di lavoro del dott. Scrivano presso il poliambulatorio di Termini Imerese alle ore 14.30, dopo la cessazione del precedente turno presso il poliambulatorio di Palermo alle ore 14.00, integra […] piuttosto una mera leggerezza comportamentale […] del resto, da un lato il dott. Scrivano ha mantenuto intatto il monte orario di 38 ore settimanali, dall’altro sarebbe bastata una semplice richiesta in via amministrativa da parte del predetto specialista di posticipare l’inizio del turno a Termini Imerese per evitare qualsiasi disagio nel raggiungimento della sede di lavoro”. È stata dunque accertata la totale assenza di responsabilità di Mattaliana, Miceli e Tiralongo nell’avere adottato gli ordini di servizio di cui era stato destinatario, nel lontano 2010, Scrivano.
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