Michele Calò, 64 anni di Termini Imerese, è morto ieri annegato nel mare di Termini Imerese. Il corpo è stato notato da un diportista che aveva avvistato un cadavere galleggiare all’imboccatura del porto del palermitano. La vittima è stata recuperata dalla motovedetta della guardia costiera e portata in banchina.

Arresto cardiaco secondo medico legale

Il medico legale nel corso dell’ispezione sul cadavere ha confermato la morte per arresto cardiaco e annegamento. Al termine degli accertamenti il pm in tarda serata ha disposto la restituzione della salma ai parenti per celebrare i funerali.

Domenica scorsa un’altra tragedia nel palermitano

Domenica scorsa sempre in provincia di Palermo si era verificata un’altra tragedia. Un ragazzo di 22 anni è morto annegato a Capaci. Il suo corpo è stato recuperato nelle acque davanti l’ex lido Florida. Il ragazzo, originario di Torretta, era in spiaggia con alcuni amici. Secondo una prima ricostruzione, i ragazzi si sono tuffati in acqua nella spiaggia libera, nel tentativo di salvare una persona che stava annegando. Il mare molto mosso ha trascinato al largo i giovani, che hanno iniziato a gridare chiedendo aiuto. Inutili i tentativi di rianimare il 22enne da parte dei sanitari del 118 intervenuti sul posto.

Oggi tragedia evitata a Santa Flavia

Ci sono fortunatamente anche storie a lieto fine. Come quella in cui la capitaneria di porto e i vigili del fuoco hanno salvato un uomo di 47 anni, D.G. di Bagheria, caduto dal molo di sopraflutto del porto di Porticello nel territorio di Santa Flavia. Il malcapitato, che ha riportato un trauma cranico ed una frattura alla gamba, è finito tra gli scogli della massicciata che delimita il molo di levante. L’uomo era arrivato al porto per una battuta di pesca sportiva, ma è scivolato sugli scogli. L’operazione di recupero è stata resa molto difficile a causa della posizione impervia in cui era situato il 47enne, e per questo si è reso necessario doverlo imbracare su di una barella rigida. Quest’ultima, a sua volta, è stata sollevata tramite autoscala fino al raggiungimento di un punto sicuro in banchina dove successivamente l’uomo è stato affidato alle cure del personale medico per il successivo trasporto in ospedale.