Arrivano le reazioni della politica siciliana in seguito all’arresto di Paolo Arata e del figlio nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto anche il re dell’eolico Nicastri, che ha ricevuto una misura cautelare in carcere. Musumeci non usa giro di parole sul caso Arata.

“Arata veniva in Regione per trovare complici e si trovava di fronte a fermi e inesorabili no. Voleva un impianto privato, noi invece abbiamo finanziato un impianto pubblico”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha risposto ai cronisti sull’arresto del faccendiere Paolo Arata, del figlio e del coinvolgimento nell’inchiesta di dirigenti e funzionari degli assessorati all’Energia e al Territorio.

Secondo Musumeci i funzionari, se colpevoli, devono andare carcere. “Se dirigenti e funzionari saranno ritenuti responsabili devono marcire in galera, io butterei la chiave”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha risposto ai cronisti a Palazzo d’Orleans sull’indagine della Procura di Palermo. Nell’indagine è coinvolto anche il dirigente della commissione per il rilascio delle valutazioni d’impatto ambientale (Via), Alberto Fonte, indagato per abuso d’ufficio. “Tra qualche settimana quella commissione non ci sarà più – ha detto Musumeci – Ho chiesto all’assessore Cordaro di nominarne una nuova nell’ambito di un processo di rotazione necessario. La rotazione avviene perché c’è la scadenza. Se avessimo avuto segnali corruttivi li avremmo mandati alla Procura”

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