Arrestato dagli uomini della Dia Francesco Paolo Arata, consulente per l’Energia del ministro Matteo Salvini. L’accusa della procura di Palermo “Intestazione fittizia, con l’aggravante di mafia, corruzione e autoriciclaggio”.

Il blitz è scattato nella notte. Arata è finito in carcere per gli affari con Vito Nicastri, il “re” dell’eolico ritenuto uomo vicino all’entourage del latitante Matteo Messina Denaro.

Questa mattina, sono stati arrestati anche il figlio di Arata, Francesco, poi Vito Nicastri e suo figlio Manlio. Ai domiciliari, il dirigente Alberto Tinnirello, che è stato in servizio all’assessorato regionale all’Energia.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo. Questa mattina, gli investigatori hanno eseguito anche diversi sequestri di società che gestiscono impianti eolici.

Intanto, alla procura di Roma, prosegue l’altro filone dell’inchiesta, che vede indagati Arata e l’ex sottosegretario leghista Armando Siri, per una mazzetta da 30 mila euro, il prezzo di un emendamento che avrebbe dovuto aprire altri finanziamenti agli affari sull’eolico con Vito Nicastri.

Di quella mazzetta Arata parlò a suo figlio Francesco e al figlio del “re” dell’eolico, Manlio (anche loro indagati) nel settembre scorso. E il fascicolo è passato per competenza territoriale nella Capitale: dopo la notizia dell’inchiesta, il presidente del Consiglio Conte ha dimissionato Siri, che non intendeva farsi da parte.

Francesco Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia reclutato due anni fa da Salvini per stilare il programma della Lega.

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