“Quando abbiamo depositato le liste di Forza Italia mi sono assunto la responsabilità dei nomi scelti. Mi piacerebbe che anche la magistratura, ogni tanto, si assumesse la responsabilità delle proprie scelte e, soprattutto, delle proprie azioni”. Lo dice Gianfranco Micciche’, commissario di Forza Italia in Sicilia a proposito gli arresti domiciliari per il  sindaco di Priolo Gargallo. 

“Perché è proprio la magistratura a perdere credibilità quando interviene in piena campagna elettorale con un arresto o con indagini a carico di un candidato. La vicenda di Sandra Lonardo e Clemente Mastella – aggiunge – è solo l’ultimo di una lunga fila di esempi di giustizia a orologeria. La storia italiana è piena di processi interminabili, causa di infinite pene personali per gli indagati e di crisi istituzionali e politiche, terminati con estraneità ai fatti o piene assoluzioni”.

“Ho massimo rispetto per la magistratura e per il suo ruolo, ma occorre che la magistratura nutra altrettanto rispetto per i tempi della democrazia. Se un magistrato ha le carte per dimostrare la colpevolezza di qualche politico, non aspetti di sapere con quale simbolo o schieramento costui correrà. Contrariamente, non ci si stupisca se continuerà ad allungarsi il triste elenco di casi di ingiustizia ad orologeria” conclude Miccichè.

“Dinanzi alla gravità dei fatti che oggi sono successi a Siracusa la serietà di un partito impone il pieno rispetto, oltre che fiducia, nelle istituzioni, ad iniziare dalla magistratura”. Lo afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.

“Disquisire sulla tempistica, ancorché legittimo, rischia di apparire una inutile e inopportuna contrapposizione – aggiunge – con chi svolge il proprio lavoro a prescindere dalle dinamiche elettorali. In più occasioni avevamo chiesto attenzione e prudenza nella formazione delle liste. Le forzature o gli inserimenti dell’ultimo momento, solo nell’idea di poter acquisire un patrimonio elettorale, oggi dimostrano tutta la loro fragilità”.

“I partiti tutti, a iniziare da Forza Italia, facciano un passo indietro e se tengono realmente al bene della Sicilia si affidino interamente a Nello Musumeci, senza creargli imbarazzi con inopportune esternazioni o con ingerenze dal sapore di vecchia politica che non sono più giustificabili” conclude Falcone.

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