Sostegno alle imprese, alla scuola e all’agricoltura, lotta alla disoccupazione e a una povertà crescente, taglio delle spese in vari ambiti – con l’eliminazione o il ridimensionamento di alcuni Enti considerati improduttivi – e degli stipendi dei supermanager anche nelle partecipate.
E’ questa, per sommi capi, la finanziaria regionale targata Forza Italia. A illustrarla, nel corso di una conferenza stampa all’Ars, il capogruppo azzurro Marco Falcone e alcuni deputati. Assente dell’ultim’ora, causa influenza, il coordinatore regionale Gianfranco Micciché.
Un disegno di legge, siglato dall’intero gruppo parlamentare azzurro e che verrà presentato in giornata, diviso in 24 articoli e capace, a saldi invariati e con la rimodulazione di 200 milioni di euro, capace “di riavviare un’economia umiliata e depressa”, facendo da contraltare a quella presentata dal Governo di Rosario Crocetta, definita “assolutamente carente” perché “vi è incertezza nelle entrate, non interviene o lo fa male nei settori della Pubblica amministrazione, dimentica i settori nevralgici dell’economia e dei settori produttivi” della Sicilia, sottolinea Falcone.
A partire dalla sanità, dove “vogliamo la riduzione degli incarichi di collaborazione e delle consulenze nelle aziende per il 5%”, spiega Falcone, per tagliare costi “alcune volte insopportabili e ingiustificabili” attraverso “l’allineamento del trattamento pensionistico alla normativa nazionale per chi ha una pensione di reversibilità superiore a 40 mila euro”. Previsto un contenimento della spesa non inferiore a 8 milioni di euro.
Per quanto riguarda il tema dei Consorzi di bonifica, sottolinea Forza Italia, “per noi sono uno strumento importante, ma vogliamo fissare un paletto: riconoscere almeno l’85% dei minimi stipendiali e tabellari a tutti i dipendenti, il resto – spiega il deputato azzurro – devono essere i contribuenti a pagarlo, gli agricoltori che devono concorrere alla crescita e al sostentamento di questi Enti strumentali”.
Previsto anche il superamento di Enti quali l’Esa, gli Iacp, mentre le procedure di liquidazione di organi gia’ soppressi, come per esempio l’Aran, devono concludersi entro il 31 luglio 2016, “pena la decadenza dei liquidatori”.
Con l’articolo 7 della ‘controfinanziaria’, “si intende garantire agli Enti locali siciliani, vista la falcidia di circa 130 milioni di euro, di evitare il baratro finanziario. In che modo? Chiedendo in prestito dal fondo pensioni, che oggi rappresenta un vero tesoretto della Regione, 100 milioni di euro che dovranno restituire in cinque anni al tasso d’interesse dell’1,5%”.
Capitolo disoccupazione: Forza Italia propone, attingendo dal contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro (15 milioni) e dai fondi Pac (9 milioni), l’erogazione di complessivi 24 milioni per favorire l’assunzione di 2000 persone iscritte da almeno tre mesi nelle liste di collocamento, in mobilita’ o in cassa integrazione. Previsto un contributo annuo alle aziende di 6 mila euro per ogni assunto.
“Nel giro di due anni potremmo dare un’autentica boccata d’ossigeno all’economia”, commenta Falcone ipotizzando inoltre la creazione,”al fine di contrastare gli attuali livelli insostenibili di poverta'”, di 1000 cantieri di lavoro “finalizzati al recupero e alla manutenzione straordinaria sia degli enti di culto che del patrimonio pubblico presenti nel territorio siciliano”.
Nel testo – oltre ai tetti di spesa per i trattamenti economici dirigenti di Enti partecipati, vigilati e controllati dalla Regione – previste anche norme su settore agrumicolo, acque pubbliche, caccia, sport, salvaguardia aree marine protette, abbattimento barriere architettoniche, diritto allo studio, attivita’ culturali e sociali, disabilita’ visive e tasse automobilistiche per veicoli di interesse storico.
“Presenteremo gia’ oggi il disegno di legge come testo e come singolo emendamento alla finanziaria – chiosa Falcone -. Chiederemo che venga discusso e associato al testo base del Governo, ma qualora il Governo non volesse consentirlo, e ce lo aspettiamo essendo opposizione, presenteremo i vari articoli come emendamenti“.
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