• La riforma urbanistica dopo l’impugnativa del Consiglio dei Ministri, il via libera a Sala d’Ercole
  • La riforma urbanistica e la sua approvazione, si astiene il Pd
  • La riforma urbanistica prima dell’impugnativa e l’attacco di Legambiente

L’Ars ha approvato il disegno di legge “Intervento correttivo alla legge regionale 13 agosto 2020, n. 19 recante norme sul governo del territorio”, recependo così i rilievi mossi dal Consiglio dei ministri che aveva impugnato il testo originario sulla riforma urbanistica. A favore hanno votato 45 deputati, nessun contrario e 8 astenuti. Il Pd si è astenuto: “Questa legge è una occasione mancata”, ha detto il deputato Anthony Barbagallo.

“Su una materia così complessa e per troppo tempo ‘dimenticata’ , è normale ricevere sempre nuove sollecitazioni e recepirle – commenta Giusy Savarino – . È una materia in continua evoluzione, sempre perfettibile. Oggi abbiamo fatto un altro passo in avanti per dare alla Sicilia il miglior testo possibile. Abbiamo perfezionato l’approvazione del Pug (ex piano regolatore) mediante conferenza di pianificazione; il Piano Territoriale Regionale non avrà più valenza paesaggistica, e viene revocata la possibilità per i Comuni di redigere pareri su alcune materie come Commissione Via /Vas. Sono modifiche concordare con il governo Nazionale, grazie alle quali la riforma ‘Governo del Territorio’ varata dal governo Musumeci è pienamente valida ed efficace. Un altro impegno mantenuto. Avanti così!”

L’impugnativa

Il Consiglio dei Ministri aveva impugnato ben 10 articoli della legge di riforma anche se lo stesso governo aveva subito annunciato l’avvio di una trattativa per coordinare la norma ed evitare il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale.

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia – si leggeva nella nota di Palazzo Chigi – ha esaminato quattro leggi delle Regioni e delle Province autonome, e ha quindi deliberato: di impugnare la legge della Regione siciliana n. 19 del 13/08/2020, recante “Norme per il governo del territorio”, in quanto le disposizioni contenute negli articoli 8, 15, 19, 21, 22, 25, 26, 27, 36 e 37, riguardanti la pianificazione territoriale con valenza anche paesaggistica, eccedono dalle competenze statutarie della Regione siciliana, violando gli articoli 9 e 117, primo e secondo comma, lettere l) ed s), della Costituzione, con riferimento alla materia dell’ordinamento civile e della tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio”.

Il passaggio fondamentale e collaborativo è l’ultimo. Il governo, infatti, tende una mano alla Regione “Al fine di superare le questioni emerse e addivenire ad un testo legislativo che consenta la rinuncia all’impugnativa, il Governo costituirà nelle prossime settimane un tavolo con la Regione e le Amministrazioni interessate”.

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