“Ritengo ormai indifferibile un nuovo Piano di edilizia sociale in Sicilia. Stiamo attraversando un momento difficile, aggravato dalla pandemia, per questo credo che sia indispensabile inserire ai primi punti dell’agenda politica regionale, il tema del disagio abitativo che in Sicilia, in particolare, non ha mai visto un confronto e delle misure degne della grandezza e della gravità di questo problema”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo intervenendo in diretta Facebook al dibattito “Il diritto alla casa al tempo del coronavirus”, organizzato dal SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari).
In programma, oltre a Barbagallo, gli interventi di Giusi Milazzo, segretaria regionale SUNIA, Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia, Emiliano Abramo, presidente regionale della Comunità di Sant’Egidio e Giuseppe Mattina, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Palermo.
Proprio per rispondere all’emergenza abitativa, ha aggiunto Barbagallo, ci sono una serie di immobili che potrebbero essere utilizzati per realizzare alloggi di edilizia economica e popolare.
“C’è anche il tema della riconversione edilizia – ha spiegato – di alcuni consistenti cespiti immobiliari, su tutti ad esempio la riconversione se non di tutto almeno di parte del patrimonio edilizio sanitario della zona via Plebiscito-Via Antico Corso, a Catania: è un patrimonio che potrebbe essere riconvertito in modo agevole – basti pensare anche all’ex Vittorio Emanuele, al Santo Bambino o al Santa Marta – che darebbero una disponibilità non indifferente. Tuttavia su questo argomento non abbiamo sentito proposte degne di apprezzamento da parte del governo regionale”.
Ma in un’epoca contraddistinta dall’emergenza, sanitaria ed economica, il contributo del PD deve essere rivolto a ridurre le diseguaglianze che in atto ci sono nel sistema che ruota attorno alla disponibilità degli alloggi, mettendo anche in atto una attività politica e parlamentare adeguate e significative senza, per altro, dimenticare il tema del “social housing” con la vecchia graduatoria e quindi i finanziamenti bloccati.
All’Ars sono all’ordine del giorno una serie di norme che riguardano l’edilizia. Il PD aveva proposto una perequazione urbanistica più accentuata per consentire l’utilizzazione del patrimonio pubblico da assegnare all’edilizia economica e popolare. “Il PD continuerà a proporre e a battersi per questa misura in considerazione del fatto che – ha aggiunto – la legge urbanistica tornerà in aula per via degli articoli impugnati dal governo nazionale e che domani inizia il dibattito sul disegno di legge sull’edilizia”.
Il tema dell’emergenza abitativa è al centro dell’azione del PD anche a livello nazionale: “Il PD nazionale, per la definizione della Finanziaria, ha dato un contributo decisivo su tre misure: il contributo per la sostenibilità degli affitti residenziali, il rifinanziamento del Fondo morosità incolpevole e la proroga – ha proseguito – al 2023 del del superbonus per l’edilizia residenziale pubblica. Non c’è il blocco degli sfratti come noi auspicavamo ma la rinegoziazione dei canoni rappresenta – ha concluso – un parziale ristoro che va incontro alle esigenze degli inquilini per lenire le diseguaglianze in atto”.
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