Legambiente Sicilia stigmatizza “la gravità dei contenuti della ennesima legge regionale sul demanio marittimo approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana e che prevede il rilascio di nuove concessioni demaniali sulla base di Piani di utilizzo semplicemente adottati dai Comuni anche se ancora non approvati dalla Regione”.

Si legge in una nota di Legambiente: “In questo modo non solo si dà valenza a piani non approvati ma si bypassano e vanificano i vincoli e le procedure di valutazione ambientale in quanto i provvedimenti di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e di VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) intervengono dopo l’adozione dei piani da parte dei Comuni e nella successiva fase di approvazione da parte della Regione.

Si tratta di una procedura assurda, irragionevole e che mette a rischio il nostro patrimonio ambientale.

Tra l’altro è singolare che la Regione si lamenti della mancata redazione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo in quanto tutti i comuni inadempienti negli ultimi anni sono stati commissariati dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente (cui compete l’approvazione dei piani) con propri funzionari che avrebbero dovuto provvedere agli adempimenti di legge.

Chiediamo al Governo nazionale – si legge a conclusione della nota – di impugnare anche questa ennesima pessima e vergognosa legge regionale dopo quelle in materia paesaggistica degli ultimi anni fortunatamente cancellate dalla Corte Costituzionale”.

Ha preso il via il riordino del Demanio marittimo siciliano, puntando su digitalizzazione, trasparenza e semplificazione delle procedure. E’ la risposta alle polemiche e al grande scontro sulla riforma.
La legge, approvata due giorni fa dall’Assemblea regionale siciliana, su proposta dell’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, introduce importanti novità in tema di rilascio e rinnovo delle concessioni regionali. E ribadisce il principio della libera fruizione del demanio marittimo, prevedendo l’obbligo per i concessionari di consentire il passaggio “libero e gratuito” delle aree in concessione per raggiungere la battigia, anche al fine della balneazione.

Ci sarà tempo fino al 28 febbraio per presentare la richiesta di rinnovo della concessione marittima (fino al 2033) per i circa 1.200 soggetti che, a causa dell’emergenza Covid-19, non sono riusciti a presentare l’istanza entro i termini. E sarà autorizzato il rilascio di nuove concessioni in vista dell’approvazione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo (Pudm), adottati in via preliminare dai Comuni. Nel caso in cui non risultassero coerenti con le previsioni definitive dei Piani approvati, andranno adeguate entro 90 giorni. Obbligo che non riguarderà, comunque, le concessioni già esistenti.
I Comuni costieri avranno tempo fino al 30 giugno per l’approvazione dei Pudm, decorso questo termine sarà l’assessore al Territorio ad adottare i provvedimenti sostitutivi.
L’assessore Cordaro, cercando di spegnere le polemiche ha commentato: “Diamo finalmente risposte certe a un comparto particolarmente rilevante per il tessuto economico della nostra Regione, che è stato pesantemente provato dall’emergenza sanitaria. E’ una norma – ha proseguito il componente del governo Musumeci – che consente di raggiungere obiettivi importanti in tema di certezza del diritto, di trasparenza amministrativa e di buone pratiche, attraverso l’informatizzazione delle procedure e la tutela degli utenti”.

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