Domani assemblea dei lavoratori del gruppo Unicredit di Palermo indetta da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uilca Uil, Unisin. L’incontro, alle 11,30 per i lavoratori a part-time e alle 14,30 per quelli a full time, si svolgerà presso il Cral ex-Bds di via Rosolino Pilo.
Al centro della discussione, l’accordo del 4 febbraio scorso, che non solo regolamenta le condizioni di uscita dei 3.900 lavoratori che volontariamente scelgono di essere accompagnati alla pensioni tramite il Fondo interno al settore bancario ma rappresenta anche un accordo di acquisizioni per i dipendenti che rimangono, in tema di welfare e valorizzazione professionale. Interverranno i segretari nazionali delle sette sigle.
“L’accordo firmato a febbraio prevede la riduzione di 3.900 lavoratori e una tornata di assunzioni di 1300 persone in tutta Italia, è espressamente scritto che ciò avvenga anche nelle aree disagiate del Paese. Per noi è importante: in Sicilia dal 2007 sono state assunte solo 2 persone – dichiara Elia Randazzo, coordinatrice Fisac Cgil Palermo e componente della segreteria regionale – Chiediamo a gran voce risposte occupazionali per i tanti giovani in cerca di lavoro. Le assunzioni per la Sicilia sono una nota dolente. Unicredit, malgrado tutti i piani di assunzioni realizzati in questi anni, ha sempre ignorato le richieste di assunzioni nel territorio siciliano, dove abbiamo una disoccupazione giovanile superiore al 70 per cento, una occupazione più bassa che nel resto d’Italia. Un grande gruppo come Unicredit non può non dare risposte al nostro territorio. Ci saranno gli esodi, le filiali verranno ridotte nell’organico, avremo difficoltà a garantire il servizio. Il turn-over è necessario. La nuova occupazione è fondamentale anche dal punto di vista aziendale”.
Domani per la Fisac Cgil sarà anche l’occasione per fare in via Rosolino Pilo volantinaggio per i 2 sì ai Referendum della Cgil del 28 maggio.”In particolare la responsabilità solidale sugli appalti impatta – aggiunge Elia Randazzo – seppure indirettamente, col nostro settore, perché siamo a continuo contatto con il personale addetto alle pulizie, dipendente da società che prendono il servizio in subappalto e che assegnano orari ridottissimi di lavoro. Il problema dei voucher, artatamente utilizzati per retribuire anche il lavoro che dovrebbe essere subordinato, riguarda i nostri figli giovani, anche laureati, ai quali vengono offerti, bene che vada, soltanto lavori a voucher, negando la possibilità di costruirsi un futuro e di avere un lavoro con tutti i diritti”.
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