- Ancora problemi in merito alle vaccinazioni alla Fiera del Mediterraneo di Palermo
- Le operazioni di vaccinazione sono in ritardo
- Code e rischio di assembramenti
- La smentita del commissario per l’emergenza Covid19 a Palermo Renato Costa
Non sono finite, come tutti speravano, le criticità al Padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo di Palermo, dove sono in corso le vaccinazioni anti Covid19. Nei giorni scorsi, rallentamenti alle procedure di inoculazione dei vaccini erano stati determinati prima da un blocco dei computer, poi da due black out del sistema elettrico, dal momento che nei primi giorni di vaccinazioni si lavorava con i gruppi elettrogeni. La sera dell’1 marzo Enel aveva provveduto ad attivare la fornitura di energia elettrica.
Code e ritardi nelle vaccinazioni
Risolti i problemi tecnici, allora tutto prosegue liscio? Non sembrerebbe. A quanto ci segnalano alcuni nostri lettori, anche stamani le vaccinazioni sono in ritardo. Fuori dal padiglione delle inoculazioni ci sono code ed è alto il rischio di assembramenti, anche per coloro i quali si sono prenotati.
Il commissario Costa smentisce
Renato Costa, coordinatore dell’emergenza Covid19 a Palermo però smentisce: “Non è così – dice -. Le vaccinazioni sono in orario, stiamo facendo entrare solo coloro che erano prenotati oggi e nella relativa fascia oraria. A differenza di ieri, quando abbiamo fatto entrare anche persone che non si erano prenotate. E poi, è possibile che ci sia un ritardo ma minimo, voglio sottolineare che stiamo gestendo una pandemia con tutte le problematiche che ne conseguono”.
Intanto medici di famiglia contro la Regione
Nel frattempo i medici di famiglia tuonano contro la Regione. Sostengono di essere ignorati, mentre i medici Usca (Unità speciali di Continuità assistenziale, ndr) vengono “usati male”.
La Fimmg Sicilia ascoltata in Commissione Sanita all’Ars ha chiesto un cambio di passo nella gestione dell’emergenza Covid19. “Come Fimmg Sicilia – hanno detto Luigi Galvano e Luigi Tramonte – abbiamo chiesto un cambio radicale nella gestione dell’assistenza domiciliare ai pazienti Covid perché ad oggi abbiamo riscontrato tantissime criticità che abbiamo rilevato anche tramite due survey a cui hanno partecipato 500 medici”.
Secondo la Federazione regionale dei medici di famiglia “I medici Usca continuano ad essere utilizzati per funzioni improprie rispetto a quelle previste dalla legge e dalle stesse direttive regionali. Anziché essere impiegati per l’assistenza domiciliare dei pazienti Covid sono utilizzati per fare i tamponi e per attività di dirigenza, ruoli che non possono ricoprire. Oggi anche per fare i vaccini. A pagare le conseguenze naturalmente sono come sempre i cittadini”.
Perché usare i medici Usca per vaccinare?
“D’altra parte, il Commissario Costa durante l’audizione, per sua stessa ammissione, ha sostenuto di voler utilizzare i medici delle Unità speciali anche per vaccinare, motivando la scelta con la carenza di personale. Eppure ci sono due bandi – ha sottolineato Tramonte – uno nazionale e uno regionale. In Sicilia hanno partecipato 1400 medici che hanno dato la disponibilità a vaccinare, alcuni anche a titolo gratuito. Settecento di loro sono a Palermo, ma nessuno li chiama”. “E’ chiaro che – come hanno puntualizzato Galvano e Tramonte – utilizzando i medici Usca per la campagna di vaccinazione si toglierebbe ulteriormente attenzione al territorio e quindi ai pazienti Covid, tra l’altro in un momento in cui l’indice del contagio aumenta”.
Una relazione inviata all’assessore Razza
Sulla questione il commissario Costa, al quale chiediamo una replica non si sbottona ma precisa: “Ho scritto una relazione inviata all’assessore regionale alla Sanità e alla Commissione. A tal proposito non ho più niente da dire”.
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