Nuovi concorsi, costruzione delle Case di comunità, accordi di collaborazione con l’ospedale Civico di Palermo per la telemedicina pediatrica, il bando per l’assunzione di medici comunitari ed extracomunitari e la Convenzione con la fondazione Giglio di Cefalù. Sono alcune delle soluzioni prospettate nel corso del tavolo tecnico istituzionale, che si è svolto stamattina a Palazzo Orleans con i sindaci delle Madonie per affrontare il tema del potenziamento dell’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana e, più in generale, dell’assistenza sanitaria nel territorio madonita.

L’incontro

All’incontro, voluto dal governatore, Renato Schifani, e coordinato dal capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano, hanno partecipato l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il Commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni e i sindaci dell’Unione dei comuni delle Madonie: Luigi Iuppa, sindaco di Geraci Siculo e presidente dell’Unione dei Comuni madoniti, Piercalogero D’Anna (Bompietro), Pietro Macaluso (Petralia Soprana), Pietro Polito (Petralia Sottana), Calogero Puleo (Blufi), Giuseppe Scrivano (Alimena), Giuseppe Ferrarello (Gangi), Gandolfo Librizzi (Polizzi Generosa), Antonino Guccione (Alia).

Le criticità

La maggiore criticità segnalata dai sindaci, che hanno espresso apprezzamento per l’interesse dimostrato dal presidente della Regione Schifani, è stata la carenza di personale medico e di posti letto nelle strutture sanitarie del territorio, che spesso costringe i pazienti a spostarsi a Termini Imerese e a Palermo.
In questa direzione va vista la Convenzione siglata lo scorso 20 novembre tra Regione e Fondazione Giglio di Cefalù, che ha proprio l’obiettivo di potenziare l’attività assistenziale del comprensorio madonita nei reparti e negli ambulatori di urologia e riabilitazione. Un accordo che prevede, tra l’altro, l’attivazione di ulteriori 12 nuovi posti letto. La Convenzione avrà una durata di tre mesi e al termine di questo periodo, se non sarà stata superata la carenza di personale medico, si procederà all’indizione di un bando europeo.

“Stiamo facendo tutto il possibile per assicurare ai cittadini delle Madonie un’assistenza sanitaria adeguata – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – anche se la carenza di personale medico è diventato ormai un fenomeno diffuso in tutta la Sicilia. Una criticità che stiamo tentando di risolvere soprattutto con l’attivazione di nuovi concorsi pubblici. Il governo regionale all’interno del disegno di legge di stabilità, in discussione all’Ars, ha inserito anche una norma che consentirà di assegnare incentivi economici ai medici che operano in strutture ospedaliere di zone disagiate o che hanno maggiori carenze di organico”.

La Regione, infatti, ha già bandito diversi concorsi pubblici per l’assunzione di nuovo personale medico da inserire nelle strutture sanitarie delle Madonie. In particolare, entro dicembre dovrebbero entrare in servizio due figure da inserire nel reparto di chirurgia, un nuovo direttore dell’unità di Medicina complessa e un dirigente medico di Medicina interna. Inoltre, qualche giorno fa, è stato pubblicato il bando per reclutare in Sicilia medici comunitari ed extracomunitari, nuovo personale che potrà essere assegnato anche al territorio madonita.

“Occorre – aggiunge l’assessore Volo – un cambiamento di mentalità. L’ospedale non può essere l’unico riferimento per il cittadino. Con l’attivazione delle Case di comunità, per pazienti cronici e fragili, consentiremo agli ospedali di concentrarsi sui pazienti acuti. In più, con l’utilizzo della telemedicina, il medico potrà mettere in collegamento il paziente con lo specialista di riferimento. Speriamo, in questo modo, di ridurre sensibilmente i viaggi della speranza”.

Lapunzina, “Governo regionale punti su prospettiva di lavoro, non solo ad aspetto economico”

“Il futuro degli ospedali di I Livello, che insistono nelle aree sconosciute alla politica, quindi dei Livelli Essenziali di Assistenza da garantire ai restanti, non può essere affrontato alla stregua di un concitato intervento di pronto soccorso. Pur manifestando le nostre perplessità per le soluzioni tampone e a tempo, che oggi sono state prospettate ai sindaci del Distretto Sanitario 35 di Petralia Sottana, dove insiste l’ospedale ‘Madonna SS dell’Alto’, apprezziamo l’impegno del presidente Schifani per quello che sta facendo, ci sta mettendo la faccia, cosa a cui siamo disabituati. Per il nosocomio di Petralia Sottana, per esempio e il rilancio dell’intera struttura abbiamo proposto al presidente Schifani di disporre un centro di riabilitazione di riferimento regionale nel settore cardiologico, polmonare e neurologico. La scelta di lavorare a Petralia, o in un altro luogo “sconosciuto”, per un professionista dovrebbe essere legata al brand del luogo e non soltanto ad esosi e tassabili emolumenti che hanno una scadenza temporale o a scelte politiche adottate sull’onda delle proteste. Abbiamo motivo di ritenere che la scelta di vita di un medico non debba essere subordinata all’incentivo ma alla possibilità che ha di “far camminare la ricetta”, ovvero il proprio nome legato alla specializzazione, condizione che allo stato attuale e con le “concitate” scelte adottande non è fattibile. Auspichiamo che il governo regionale punti alla prospettiva di lavoro e non solo all’aspetto economico, nella consapevolezza che le audaci scelte strategiche, come quella che abbiamo proposto, favoriranno l’indotto e la creazione di nuovi posti di lavoro nel paesaggio madonita”. Lo dichiara Vincenzo Lapunzina, presidente associazione zone franche montane Sicilia

 

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