Hanno incrociato le braccia i lavoratori della E-Distribuzione in occasione dello sciopero nazionale. Una giornata di serrata indetta da Filctem Cgil Flaei Cisl e Uiltec Uil nazionali, che denunciano la quantità eccessiva di ore di straordinario, i turni di reperibilità estenuanti e gli organici ridotti all’osso. E-Distribuzione è l’azienda del gruppo Enel che gestisce in tutt’Italia i flussi di energia. 

Uno sciopero che nasce dall’intenzione dell’azienda di esternalizzare attività che sono state sempre distintive dell’operatore Enel. “Non è questa la strada giusta che deve percorrere l’azienda – dice Carlo Santodonato responsabile del presidio Flaei Cisl Palermo Trapani  – che dovrebbe risanare i buchi lasciati aperti dai pensionati di questi anni. Servono assunzioni per riorganizzare i turni che sono insostenibili e i turni di straordinario”.

“Cgil, Cisl e Uil sostengono le protesta dei lavoratori, diciamo no all’esternalizzazione – ribadisce Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani –  Un tema legato alla sicurezza dei lavoratori.  Oggi rivendichiamo che ci sono attività che necessitano di competenza e professionalità. Enel distribuzione è nelle condizioni di poter assumere ed evitare l’esternalizzazione dei servizi”.

In dettaglio, Filctem Flaei e Uiltec contestano la quantità eccessiva delle ore di straordinario “con picchi di 900 ore annue per lavoratore”; i turni di reperibilità estenuanti, a scapito anche della sicurezza sul lavoro.la mancanza di programmazione dei carichi di lavoro. Chiedono: “una sostanziosa politica di assunzioni, che in Sicilia comporti l’arrivo in azienda di alcune centinaia di giovani”.

Anche perché, rimarcano le tre organizzazioni, negli ultimi anni la differenza tra uscite per pensionamento e nuovi ingressi, ha significato nell’Isola la pesante contrazione degli organici. Rivendicano, ancora: lo stop alla logica delle cosiddette esternalizzazioni e il mantenimento all’interno di E-Distribuzione delle principali attività; un piano di investimenti a supporto delle politiche di sviluppo e di incremento dell’occupazione. E la ripresa del confronto azienda-sindacati sul tema delle zone di reperibilità, cioè il raggio d’azione per il pronto intervento. Attualmente di 50-60 chilometri, le zone di reperibilità, insistono Filctem Flaei e Uiltec, “non possono essere stirate all’infinito”.