A fine luglio 2020 all’improvviso arrivò il commissariamento per mafia che bloccò l’iter delle assunzioni di 44 lavoratori Asu. Adesso, rimasti senza lavoro, i precari hanno citato il Comune di Partinico (PA) in giudizio e ne chiedono i danni.

L’illusione e poi lo stop

Sembrava fatta. C’erano ormai tutti i riscontri positivi. Invece il commissariamento per mafia fermò l’estate scorsa le assunzioni di 44 precari Asu, che avevano chiesto di poter transitare nell’organico municipale. Dopo aver ottenuto l’ok provvisorio dall’allora commissario regionale in carica al Comune, Rosario Arena, la commissione prefettizia decise di bloccare la direttiva del transito dei precari. La vicenda paradossale è raccontata oggi dal Giornale di Sicilia in edicola.

Causa al Comune

“Da allora questi 44 lavoratori sono senza lavoro e non percepiscono più l’assegno e adesso citano in giudizio l’ente chiedendo anche un risarcimento danni. Sono stati infatti licenziati dalle rispettive cooperative. Una vicenda che rischia davvero di far scoppiare una bufera”, scrive il Gds.

L’assorbimento mancato e le polemiche

La Regione, tramite l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro da cui dipendono gli Asu, intimò al Comune di Partinico l’assorbimento, che per il diniego della commissione prefettizia non arrivò mai.

Da qui, questo gruppo di 44 precari regionali ha deciso di proporre ricorso innanzi al Tribunale di Palermo, alla sezione controversie di Lavoro. Secondo loro il Comune di Partinico non ha ottemperato ai decreti dirigenziali regionali e, pertanto, andrebbe condannato. E con esso richiedono la loro assegnazione all’interno della pianta organica comunale per svolgere attività socialmente utili.

Risarcimento danni

Oltre a ciò, gli ASU hanno dichiarato di aver subito un danno pari all’indennità mensile non percepita di quasi 600 euro e per cui chiedono un risarcimento danni. I commissari prefettizi invece si oppongono evidenziando l’assenza di piano assunzionale e di un’apposita delibera che rende impossibile l’operazione di mobilità.

Articoli correlati