“Rispetto quel che dicono il papa e l’arcivescovo di Monreale ma io resto della mia ide e non mi vaccino”. Sono le parole di don Francesco Amante, l’unico tra i parroci di Partinico che ha scelto la strada di non vaccinarsi contro il coronavirus. Da mesi la notizia circolava e si è fatta sempre più insistente nonostante don Amante non abbia mai detto nulla pubblicamente, né durante le omelie. Una questione delicata e allo stesso tempo imbarazzante rimasta sempre al chiuso del quartiere. Ma alla fine la posizione del sacerdote ha sconfinato dalle quattro mura della chiesa che dirige, la parrocchia di San Gioacchino, è passata di bocca in bocca innescando quel tipico chiacchiericcio in casi come questi.

Ripudiata l’etichetta di “no vax”

Don Amante respinge al mittente chi gli da l’etichetta di “no vax”: “Non appartengo a nessuna ‘categoria’ – afferma –, le ragioni di non vaccinarmi sono solo mie e basta. Non devo giustificarmi con nessuno che non siano le persone a me più care e più vicine”. Il papa ha sempre avuto una posizione chiara sul vaccino, da poco ha ricevuto la terza dose e ha sempre lanciato la linea della necessità dell’inoculazione per uscire fuori da questo incubo del virus. Allo stesso modo l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, ha ribadito le parole del pontefice ricordando le difficoltà del territorio nel dover affrontare questa pandemia. “Rispetto le loro posizioni ed è giusto che diano consigli pubblicamente- aggiunge don Amante – mai mantengo la mia scelta”.

Tampone ogni 48 ore

Il parroco partinicese ci tiene a ribadire che lui si sottopone al tampone ogni 48 ore e che quindi la sua comunità non è assolutamente a rischio: “Lo faccio come qualsiasi lavoratore su questa terra che deve guadagnarsi da vivere, non sottraendomi ai miei obblighi e doveri. Non sono un superficiale, non metterei mai a rischio la mia comunità”.

Il vaccino di diavolo: “Macchè…”

Ad insinuarsi anche la voce insistente che don Amante, seppur privatamente, abbia potuto parlare di vaccini che sono il frutto del diavolo, o ancora dai composti alquanto dubbi. Insomma, anche lui sarebbe un complottista? “Macchè, queste sono solo falsità e menzogne”.

Il dialogo con l’arcivescovo

L’arcivescovo ovviamente sa di questa posizione intrapresa dal parroco della chiesa di San Gioacchino. Con lui il dialogo è costante e non c’è alcuna frizione: “E’ stato concordato di fare il tampone ogni 48 ore – conclude don Amante -. Al vescovo ho detto che non intenzione di vaccinarmi e lui rispetta la mia scelta”.

 

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