- Gli esponenti di Attiva Sicilia formalizzano la richiesta di dimissioni del ministro all’Agricoltura
- “Rispetti il regolamento europeo e se ha risorse aggiuntive le ripartisca equamente”
- “Sicilia tradita da politica siciliana”
Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Matteo Mangiacavallo e Sergio Tancredi di Attiva Sicilia formalizzano la richiesta di dimissioni del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli.
“Pensavamo che il ministro Patuanelli potesse tornare indietro nella sua intenzione di ridisegnare i criteri di assegnazione alle regioni dei fondi nazionali sull’agricoltura – si legge in una nota – Invece insiste nel suo scriteriato progetto di sottrazione di risorse al sud e alla Sicilia in particolare, sia per l’anno in corso che per il prossimo anno. Ciò in attesa della definizione di un nuovo piano di programmazione che, viste le premesse, sarà ancora di più penalizzante. In più confonde i meno esperti della materia, annunciando fondi per compensare il maltolto”.
“Rispetti regolamento europeo”
Lo ripetiamo ancora più convintamente: rispetti il regolamento europeo, lasci intatta la Pac e se ha risorse aggiuntive le ripartisca equamente. Di fronte a tanta arroganza istituzionale non c’è altro da chiedere se non le dimissioni di un ministro che ancora una volta, nel silenzio generale, scippa risorse al sud a favore del nord”.
Percorso di confronto terminato
Gli esponenti di Attiva Sicilia sottolineano poi come la via del confronto sia ormai concluso. “È terminato – continuano – il percorso di confronto avviato con l’audizione in Commissione Attività produttive all’Assemblea Regionale Siciliana e le mille sollecitazioni che abbiamo fatto pervenire a Roma manifestando la contrarietà dell’intero comparto agricolo siciliano. Ciò nel più assoluto silenzio di quei partiti che a Palermo fanno la guerra e a Roma si inginocchiano davanti alle decisioni di leader e capetti nazionali. Per la Sicilia e per buona parte delle regioni del sud l’agricoltura è fonte primaria di economia e occupazione, stravolgere i criteri e le regole a partita in corso rappresenta uno sgarbo intollerabile, soprattutto verso i giovani della nostra isola che hanno avviato progetti e investimenti nel settore”.
“La Sicilia è stata tradita”
E concludono con accuse alle altre formazioni politiche: “E soprattutto dopo un anno condizionato dagli effetti della pandemia che ha fiaccato la resistenza di lavoratori e imprese. Non ci sono alibi per nessuno, la Sicilia è stata tradita dalla politica siciliana: dalla Lega ai Cinquestelle passando per il partito democratico, nessuno ha alzato un dito. E di questo dovranno rispondere davanti alle migliaia di lavoratori siciliani che vedono sparire dalla loro disponibilità risorse oggi indispensabili. Per noi non c’è altra strada, Patuanelli deve tornare indietro o lasciare il ministero”.
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