“Siamo fortemente provati, colpiti, ma non affondati. Come dice San Paolo, ben vengano le sofferenze, le prove, le difficoltà, ma poi aggiunge, è quando siamo deboli è allora che siamo forti. Con il buon Dio affrontiamo tutto, anche le cose impossibili, fra cui il virus; questa è la nuova e vera Pasqua. Accogliamo la resurrezione per una nuova e preziosa rinascita. Ognuno ha il suo ruolo per contribuire e costruire tutti insieme un mondo migliore. Con fede, speranza e carità, possiamo migliorare questa società”. Lo dice il fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo, Fratel Biagio Conte.

L’augurio di buona Pasqua dal fondatore della Missione

“Buona e Santa Pasqua ad ogni uomo e ad ogni donna di questa preziosa umanità. L’Augurio è rivolto a tutta la santa chiesa, a tutte le religioni, a chi non crede, alle istituzioni, alle professioni, ai ricchi e ai poveri, a tutti le famiglie e ai giovani, che sono il futuro e la nostra speranza”, ha detto.

Dopo 40 giorni Biagio Conte interrompe il digiuno

Dopo quaranta giorni Fratel Biagio conclude il suo digiuno, iniziato il 17 Febbraio, Mercoledì delle Ceneri. l fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo, che ospita circa 400 persone in difficoltà, la mattina presto del 28 marzo, Domenica delle Palme, ha lasciato il sagrato della Cattedrale di Palermo, dove ha trascorso l’intero periodo quaresimale di penitenza; molto provato, è stato aiutato dai volontari e si è trasferito in una delle sedi della comunità in una piccola astanteria, dove pian piano riprenderà le forze per partecipare alla Settimana Santa assieme ai fratelli della missione.

Il messaggio alle autorità e all’umanità

Fratel Biagio lancia anche un nuovo profondo messaggio: “A causa di uno sfrenato e spietato commercio non si tutela più il cittadino e così tutta l’umanità. Purtroppo non si segue più il sano e il vero modello del giusto lavoro, ma oggi si insegue un commercio e un lavoro orientati esclusivamente al profitto. E così attuiamo ed alimentiamo un modello di società orientato esclusivamente al materialismo e al consumismo. Siamo diventati schiavi e dipendenti di un marketing amorale e diseducativo, di multinazionali che non fanno altro che impoverire popoli e nazioni, sfruttando le loro risorse, arricchendo solo una minoranza di quelle nazioni e commerciando armi, tutto ciò che è negativo, diseducativo, violento, pornografico. Così non si rispetta più la persona, il corpo, l’essere umano, l’ambiente e la terra. Anche gli alimenti non sono più genuini, commestibili, perché alterati da tante sostanze nocive. Siamo diventati cose, oggetti di consumo, ci usiamo e poi ci gettiamo gli uni con gli altri”.

 

 

 

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