- Federconsumatori parla di “situazione disastrosa”
- Chiesto confronto con Cas, assessorato e direzione vigilanza Concessionarie Autostradali
- Per la Rosa “Non basta chiudere tratti autostrada ed annunciare lavori milionari”
La Federconsumatori chiede al Consorzio per le Autostrade Siciliane (Cas), all’assessorato Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ed alla direzione generale per la Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali un confronto per minimizzare i disagi per i cittadini. Situazione complicata viste anche le recenti indagini della magistratura che ad inizio marzo ha sequestrato 22 viadotti presenti nel tratto Messina-Palermo.
Si legge, infatti, nella nota: “È sempre più disastrosa la situazione in cui versano le autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania dove sta indagando sia la magistratura, che ha già sequestrato 22 viadotti della Messina-Palermo, sia il Ministero dei Trasporti, che ha inviato l’ispettore Placido Migliorino, per verificare lo stato delle tratte”.
Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia, spiega:
“Siamo convinti che non basti chiudere o restringere tratti di autostrada e annunciare l’arrivo di milioni di euro per i lavori è anche necessario un controllo costante e puntuale sull’avanzamento dei cantieri, sulla congruità delle risorse, sulle misure di sicurezza stradale e sulla gestione della viabilità. Nel frattempo, però, chi transita da queste autostrade non può pagare il pedaggio intero”.
Il presidente di Federconsumatori nazionale Emilio Viafora aggiunge: “La questione si ripercuoterà sui cittadini-consumatori di tutta Italia ma interessa tutto il Paese: dalle autostrade siciliane passano ogni giorno migliaia di tonnellate di merci, sia in entrata che in uscita, provenienti o destinate al resto d’Italia. Dalle stesse strade passano anche tantissimi lavoratori. Se quest’estate dovesse essere nuovamente permesso il turismo extraregionale in Italia, poi, sono evidenti le ripercussioni che tali disagi potrebbero comportare sul turismo”.
Il sequestro sulla A20
Quello di inizio marzo scorso è stato solo la prosecuzione delll’inchiesta della procura di Messina affidata alla Polizia stradale sulla stabilità ed eventuale pericolosità dei viadotti dell’autostrada Messina Palermo. I cavalcavia sono stati affidati in custodia agli enti fruitori del piano viabile e sottoposti a limitazioni di traffico al fine di limitarne la capacità portante in attesa dei necessari interventi funzionali e delle operazioni di ripristino.
I precedenti dell’inchiesta
L’inchiesta è la naturale prosecuzione di altre indagini sui viadotti di quella autostrada condotte dalla procura di Messina avvalendosi sempre della polizia stradale. Lo scorso 8 aprile il gip di Messina aveva disposto il sequestro di due cavalcavia della medesima autostrada A-20, Messina-Palermo, perché a rischio crollo. Dalle indagini, condotte dalla Procura della città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia, era emersa una diffusa corrosione delle armature e delle banchine di bordo che metterebbe in pericolo la stabilità delle strutture portanti con il rischio di crollo sulla sede autostradale sottostante.
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