“Squadrismo”; “atteggiamento dittatoriale”; “puzza di dittatura”. Volano gli stracci all’Ars nel corso dell’iter di approvazione delle Legge Finanziaria. “Espressioni mortificanti”, secondo Luca Tantino del Direttivo Regionale di Diventerà Bellissima. Al centro del contendere c’era la richiesta di voto segreto, avanzata dal deputato Sammartino durante l’approvazione della legge finanziaria.

“Il voto segreto è in generale un nascondiglio per chi, pavido o estorsore, preferisce non esporsi, agisce nell’ombra, alza il prezzo per tentare di ottenere un bottino congruo alle proprie “esigenze”, in spregio alla doverosa trasparenza che un deputato dovrebbe avere nei confronti del corpo elettorale”, rincara Tarantino che ritiene “esecrabile” la richiesta di di far ricorso al voto segreto durante l’approvazione della manovra economica. “In queste condizioni nascondere il proprio volto e la propria espressione di voto nella segretezza, è eticamente riprovevole e doppiamente offensivo – continua l’esponente del partito di Musumeci – Offende la dignità del Parlamento. Ma ancor di più offende la grande ed encomiabile dignità di tutti quei siciliani che affrontano in silenzio le ristrettezze economiche di queste settimane”.

“La richiesta di votare con voto segreto sui soldi dei siciliani, soprattutto in tale contesto emergenziale è inaccettabile anche perché di questa finanziaria sono state protagoniste le opposizioni in commissione bilancio”, secondo  i capigruppo della maggioranza Eleonora Lo Curto (Udc), Tommaso Calderone (Forza Italia), Elvira Amata (Fratelli d’Italia), Carmelo Pullara (Popolari autonomisti), Antonio Catalfamo (Lega) e Luigi Genovese (Ora Sicilia), secondo cui “non stigmatizzare che proprio sulla finanziaria va fatta un’operazione trasparenza e verità a beneficio di tutte quelle categorie, dalle famiglie, alle imprese, agli operatori economici che aspettano una risposta concreta dal parlamento, non è condivisibile”.

E’ cominciato in salita l’esame della legge di stabilità all’Ars. Ventisei articoli che dovranno essere approvati e coordinati con il bilancio entro questa sera. A creare tensione in aula è stato un emendamento del Pd, che aumenta da 4 a 5 milioni i fondi per l’Oasi di Troina recuperando la copertura dal capitolo che riguarda i fondi del turismo. In aula è esploso il caos, col governo contrario all’emendamento pur sottolineando la vicinanza all’Oasi di Troina.

Alla fine del parapiglia già alla prima prova d’aula, governo e maggioranza sono stati battuti proprio su questo  emendamento che ha, così, aumentato da 4 a 5 milioni il contributo all’Oasi di Troina, recuperando un milione dai fondi per il turismo. L’aula si è espressa con voto palese: la votazione è durata oltre dieci minuti per via delle misure di distanziamento adottate dall’Assemblea.

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