Dopo un lunghissimo braccio di ferro riparte a Bagheria l’iter per arrivare agli espropri dei terreni per la realizzazione di un’area artigianale per insediamenti produttivi. In questi giorni la direzione V del Comune con competenze ai Lavori pubblici e all’urbanistica ha approvato una determina con cui si stabiliscono provvisoriamente le indennità di esproprio, ricalcolata in seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 2011. I terreni per l’esattezza sono quelli di contrada Monaco che sulla base del piano regolatore sono interessati dal piano particolareggiato esecutivo delle attività produttive, commerciali e fieristiche.

Il calcolo dell’indennità

La guerra, neanche a dirlo, è stata legata al valore che il Comune aveva dato a suo tempo a questi terreni e quindi al loro esproprio, da quantificare come pagamento ai proprietari. E’ arrivata adesso l’attestazione del dirigente della direzione V del Comune ai Lavori pubblici e urbanistica, l’ingegnere Giancarlo Dimartino, sul valore unitario dei lotti di terreno interessati dal Piano Particolareggiato Esecutivo. E’ stata determinata in 40 euro metro quadrato: “Pertanto detto valore – ha evidenziato il burocrate – è da considerare a base del calcolo dell’indennità provvisoria di esproprio”.

Parola ai proprietari terrieri

Adesso i proprietari espropriandi, entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento con cui si stabilisce il valore dell’espropriazione, dovranno comunicare, per iscritto, se intendono accettare l’indennità provvisoria. Questa eventuale accettazione diverrebbe “irrevocabile”. Contestualmente si dovrà dichiarare di avere la piena e libera proprietà del bene oggetto di esproprio e depositare apposita documentazione o attestazione notarile comprovanti la proprietà (atti di compravendita, successioni, donazioni, ecc.). Nel caso che l’area da espropriare sia coltivata dal proprietario diretto coltivatore spetta un’indennità aggiuntiva ed una pari indennità base a favore dei fittavoli, dei mezzadri, dei coloni o compartecipanti, costretti ad abbandonare i terreni da espropriare, che coltivino il terreno espropriando da almeno un anno prima della data in cui è stata dichiarata la pubblica utilità.

Un lungo braccio di ferro

Lo scontro tra alcuni proprietari terrieri e il Comune ha trovato il suo culmine nel 2012 quando il Cga ha accolto l’appello dei proprietari nei confronti del Comune di Bagheria, con la relativa ed immediata entrata in possesso dei beni precedentemente espropriati e nel frattempo urbanizzati.

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