A fuoco discariche abusive tra Palermo città e provincia. Notte complicata quella trascorsa per i vigili del fuoco ed i residenti della zona, costretti a dover far fronte alle esalazioni tossiche della spazzatura incenerita. Non è la prima volta che la zona del palermitano è al centro di questi scriteriati raid con il fuoco che causano un enorme danno ambientale e alla salute dell’uomo.

I roghi di questa notte

Un incendio ha riguardato cumuli di rifiuti accatastati nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo, per l’esattezza in via Comiso. Una scia di incendi ha avvolto i sacchetti che erano stati ammassati e abbandonati al bordo della strada. Incendio anche in provincia, per l’esattezza nella vicina Bagheria dove ad andare a fuoco è stato un appezzamento di terreno incolto in via Dante al cui interno vi erano anche rifiuti sparsi. Da appurare se in realtà l’incendio sia partito dai rifiuti o dall’ammasso di sterpaglie in zona.

L’emergenza rifiuti infinita a Palermo

Intanto, il dibattito politico infuria relativamente alle modalità di risoluzione di un’emergenza trasformatasi da tempo in una sorta di anomala normalità a Palermo. Sono tanti i candidati (a Palermo si va al voto il prossimo 12 giugno, ndr) che dicono di guardare alla spazzatura come una risorsa, ma ad oggi rappresenta un problema. Nonostante gli sforzi operativi di Rap, che mette in campo decine di interventi straordinari, la situazione rimane difficile in diversi quartieri popolari, in particolare sul fronte degli ingombranti.

Il caso alla stazione centrale

Ultimo caso, ma solo in ordine cronologico, è quello che ha riguardato via Tommaso Fazello, piccola arteria viaria nei pressi della stazione centrale di Palermo, posta davanti all’ingresso dei pullman. Qui, residenti e commercianti hanno segnalato una folta catasta di rifiuti, immortalata perfino dalle telecamere a circuito chiuso. Una situazione per la quale è stato chiesto un immediato intervento alle autorità competenti. E’ chiaro però che il singolo cumulo di spazzatura non spiega quella che si è trasformata da emergenza a normalità. I problemi partono dalla testa, in particolare dalle criticità a cui sta andando incontro l’impianto di Bellolampo. La sesta vasca è da tempo satura e il primo lotto della settima non sarà pronto prima di luglio.

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