Apre i suoi cancelli il parco giochi no social di Balestrate, nel Palermitano, che sorge all’interno dell’atrio della scuola elementare “Aldo Moro” e che si affaccia nella centralissima via Madonna del Ponte. L’area, totalmente ristrutturata e che sorge dalle ceneri del precedente parco giochi, è vietata rigorosamente a smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici del genere. Questo per favorire la socializzazione e lo stare insieme senza essere divisi dalle barriere della tecnologia.

Cerimonia inaugurale posticipata

La cerimonia formale di inaugurazione si terrà il prossimo lunedì 22 agosto, giorno in cui ci sarà il taglio simbolico del nastro. Si è deciso così perché appena ieri si sono tenuti i funerali del giovane Vincenzo Trovato, ucciso proprio sul lungomare di Balestrate. In segno di lutto l’amministrazione comunale ha stabilito di posticipare l’inaugurazione non privando però i bambini e le famiglie di questo spazio sin da subito.

Le polemiche

Un’apertura preceduta da tante polemiche per i ritardi che hanno costellato questa apertura. Nel frattempo i vandali hanno lasciato per ben due volte il segno. L’ultima volta fu danneggiato l’impianto di irrigazione, in particolare la casetta di zinco che contiene tubazioni e starter temporizzato, e il rubinetto che è stato letteralmente tranciato. L’associazione “Genitori Balestratesi”, ideatrice del progetto, aveva mostrato indignazione e rabbia. Ad essere stata presentata una denuncia contro ignoti ai carabinieri.

Lo sfregio dello scorso marzo

Nel marzo scorso, nel parco giochi venne danneggiato uno dei giochi. La casetta in legno venne rotta nella parte alta. Probabile che sia stato sferrato un colpo che ha scheggiato il tettuccio del gioco. Proprio nei mesi scorsi l’associazione “Genitori balestratesi” aveva lanciato l’allarme sui rischi del vandalismo, denunciando ritardi negli interventi da parte del Comune.

Il parco giochi e le polemiche

L’idea del parco giochi nacque dall’associazione “Genitori balestratesi” di cui faceva parte con una carica ai vertici Riccardo Vescovo. Nei mesi scorsi Vescovo ha deciso di dimettersi, pochi giorni dopo le dichiarazioni in cui aveva evidenziato, seppur mantenendo bassi i toni, che per l’apertura mancavano solo delle autorizzazioni in capo al Comune che tardavano ad arrivare. Poco dopo ha deciso di rimettere l’incarico anche se nella lettera di dimissioni non fa alcun accenno di questo tipo. E’ apparso, però, fin troppo evidente, che le frizioni su questo tema abbiano scatenato la reazione.

Articoli correlati