Un muro di cinta di privati mette a rischio la stazione ferroviaria di Balestrate, nel Palermitano. Potrebbe cedere da un momento all’altra e le piogge di questi giorni potrebbero diventare il colpo di grazia. Sono stati gli stessi vertici di Rfi, reti ferroviarie, a segnalare l’incombente rischio al Comune che a sua volta si è subito attivato. Già scattata la diffida per i proprietari affinchè mettano tutto in sicurezza.

I riscontri dei tecnici comunali

Il sindaco Vito Rizzo ha emanato un’ordinanza con la quale intima ai tre proprietari, che oltretutto risultano essere residenti fuori dalla Sicilia, di intervenire immediatamente. Il provvedimento è partito in seguito ad un riscontro effettuato dagli stessi tecnici comunali i quali hanno effettuato un sopralluogo in seguito alla segnalazione di Rfi. “Si ritiene – si legge nella relazione tecnica – che gli orizzontamenti dell’immobile debbano essere tempestivamente e adeguatamente puntellati dall’interno, o altri interventi similari, per ridurre l’azione permanente in testa al paramento murario in pietrame a secco, che si presenta disarticolato e fessurato”.

Proprietari rischiano di dover risarcire

A sua volta le reti ferroviarie hanno evidenziato che in caso di mancato riscontro in tempi brevi i proprietari dell’immobile verrebbero citati per eventuali danni: “In caso di evoluzione non favorevole della situazione di pericolo riscontrata – viene precisato – i destinatari della diffida saranno chiamati a corrispondere fra le altre cose il risarcimento del danno economico alla scrivente Rfi spa”.

Cosa ha intimato il Comune

Nell’ordinanza del Comune viene precisato che si ritiene “necessario che il proprietario intervenga con estrema urgenza con urgenti lavori di messa in sicurezza, riparazione e se necessario di consolidamento, adottando le misure idonee in materia di edilizia e sicurezza, anche al fine di eliminare tutte quelle situazioni determinanti il degrado urbanistico e il deturpamento dell’ambiente. Vi è la necessità e l’urgenza di procedere con tempestività a eliminare la situazione di pericolo in atto esistente nel termine massimo di trenta giorni”.

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