“Le aggressioni di personale sanitario nei pronto soccorso siciliani rischiano di non fare più notizia, visto che ormai, purtroppo, sono all’ordine del giorno. È ora di dire basta, di mettere sul piatto soluzioni vere, che vadano ben oltre le vuote espressioni di solidarietà che lasciano il tempo che trovano. Per questo ho chiesto oggi, con posta certificata, alla presidente della commissione Sanità, l’istituzione di una sottocommissione sui pronto soccorso che, assieme a tutti i primari e ai rappresentanti degli infermieri di questi reparti della Sicilia, metta sul piatto le soluzioni praticabili di cui si dovrà far carico a stretto giro di posta la Regione”. Lo dice il deputato M5S all’Ars, Francesco Cappello, componente della commissione Sanità.

“La sicurezza e le condizioni di lavoro in questi posti ‘di frontiera’ – continua Cappello – sono ai minimi storici Siamo arrivati al paradosso, che, in una terra dove il lavoro latita, numerosi medici preferiscono rimanere disoccupati piuttosto che andare a lavorare nelle aree di emergenza. È assurdo, non possiamo rimanere inerti a guardare l’escalation del fenomeno, aspettando che accada l’irreparabile”.

La richiesta di Cappello oltre che i pronto soccorso riguarda i servizi di continuità assistenziale ovvero le guardie mediche.

Per parte loro i sidnacati chiedono interenti immediati come fatto già ieri dalla Fials.  “Il clima di aggressione che si sta verificando nelle strutture ospedaliere della città, impone interventi immediati, spesso gli operatori si trovano a gestire situazioni complesse con lunghe code nelle aree di emergenza, con un numero insufficiente di personale, questo aumenta la tensione. Si potenzi la vigilanza e la sicurezza in tutte queste strutture, questa deve essere considerata una priorità – dice Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani  – Un clima che si respira ultimamente anche negli uffici pubblici e nelle scuole con le aggressioni subite dai docenti. Premesso che mai nessuna forma di violenza può essere tollerata per nessun motivo, le istituzioni devono puntare sulla qualità di tutti i servizi pubblici. Bisogna affrontare anche con un tavolo in Prefettura la questione sicurezza per quella che pare stia diventando una vera e propria emergenza che non può più pesare sulle spalle dei lavoratori che vivono, già sulla propria pelle, un continuo clima di sfiducia che sfocia in queste reazioni violente. Si intervenga subito concretamente”.

Dopo l’ultimo caso di aggressione registrato stanotte al Civico, la Cgil Palermo e la Funzione pubblica hanno, invece, deciso di tenere un’iniziativa di mobilitazione davanti al pronto soccorso dell’Ospedale Civico per esprimere solidarietà agli operatori sanitari vittime delle aggressioni resgitrate in queste settimane in  diversi  ospedali di Palermo e della provincia. All’assemblea, che si terrà dalle 13 alle 14,30, prenderanno parte il segretario Cgil Palermo Enzo Campo, il  segretario generale Fp Cgil Giovanni Cammuca e Federico Bozzanca, segretario nazionale Fp Cgil Palermo. Tra il personale dell’area di emergenza coinvolto nell’ultimo episodio di violenza, anche un candidato della Fp-Cgil alle prossime elezioni delle Rsu.

“Riteniamo che la misura sia colma e che non sia più rinviabile la ricerca di una soluzione che ponga fine alle ormai quotidiane aggressioni nei confronti degli operatori sanitari e degli altri dipendenti pubblici – dichiarano Enzo Campo e Giovanni Cammuca – Come abbiamo già detto ieri, i continui tagli al personale hanno portato a una notevole compressione dei servizi che, nel caso dei presidi di pronto soccorso, si traducono in estenuanti e interminabili attese”. “Ma la colpa – aggiungono Campo e Cammuca – non è certo delle lavoratrici e dei lavoratori, che  si trovano a dover affrontare le emergenze sempre in stato di emergenza,  per la cronica carenza di personale e, molte volte, anche di presidi.  Grazie a una campagna di odio alimentata contro i lavoratori pubblici spesso chi sta al front-officie  diventa  facile bersaglio, quasi la controparte, di chiede soluzioni immediate ai problemi”.

La Cgil e la Fp chiediano che venga garantita  sicurezza a chi lavora, nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini. “Chiediamo un incontro urgente all’assessore alla Salute,  al prefetto e al questore perché possa essere complessivamente affrontata una questione che ormai è diventata un problema di ordine pubblico – aggiungono Campo e Cammuca – Tra le misure da rivedere riteniamo importante il  ripristino dei posti di Polizia in tutti i pronto soccorso e l’aumento del numero dei vigilantes che garantiscono la sorveglianza: sono solo due le guardie addette alla vigilanza al Civico,  uno dei più grandi presidi ospedalieri del Meridione”.

Secondo la Fp Cgil Palermo  “nel prossimo futuro andrà anche peggio se è vero, come è vero, che le risorse previste per garantire il diritto alla salute saranno sempre inferiori. La dinamica regressiva porterà nel 2019, se non corretta, la spesa sanitaria a una percentuale del 6,4 per cento della spesa complessiva in rapporto al Pil, ovvero sotto la soglia del 6,5 per cento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità individua come livello minimo per evitare ripercussioni negative sull’aspettativa di vita dei cittadini”.

Controcorrente a sorpresa va la nota della direzione  strategica dell’ospedale villa Sofia Cervello che scrive all’assessore chiedendo di ‘non militarizzare’ gli ospedali esprimendpo parere opposto a quello di tutti i sindacatri e i partiti politici. “Non dobbiamo commettere l’errore – vi si legge – di considerare gli Ospedali fortezze da blindare con presidi di tecnologia crescente e metodi di sorveglianza sempre più sofisticati”.

Per l’azienda la colpa delle aggressioni è del crescente astio verso gli operatori sanitari dovuto all’atteggiamento della stampa “L’uso strumentale fatto troppo spesso dai media di racconti e percorsi di interesse sanitario – si legge ancora nella nota – induce nel lettore frettoloso un atteggiamento ostile e rivendicativo nei confronti del medico, dell’infermiere, dell’operatore sanitario che in questi momenti stanno cercando di dare una risposta alla nostra richiesta, specialmente quando questa, del tutto inappropriata, intasa i punti di accoglienza rischiando di mimetizzare e nascondere quei pochi “malati veri” che avrebbero bisogno di più calma e dell’intera attenzione dedicata dei sanitari che cercheranno di salvare la loro vita. Si prosegua pure a puntare il dito contro le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie se questo può servire a soddisfare istinti o addirittura interessi faziosi”.(leggi qui la nota integrale del Villa Sofia Cervello)