“Ci hanno assicurato dalla Regione che il primo lotto della settima vasca sarà pronto entro gennaio. Per il conferimento dei rifiuti dei comuni della Provincia a Bellolampo siamo in attesa dei pareri propedeutici all’ordinanza”. Questo è quanto riferito in aula dall’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo Andrea Mineo, durante la seduta di ieri dedicata allo stato del polo impiantistico di Bellolampo.

L’attuale stato dell’impianto di Palermo

L’assessore Andrea Mineo ha passato in rassegna tutti i numeri che riguardano lo stato dell’impianto di Bellolampo. Numeri precisi quelli forniti dall’esponente di Forza Italia, che ha esposto un quadro chiaro e dettagliato sul polo impiantistico del capoluogo siciliano. “Ad oggi la situazione impiantistica di Bellolampo è la seguente. Rispetto alle 280.000 tonnellate autorizzate con apposita ordinanza, abbiamo già conferito 61 mila tonnellate all’interno della IV vasca”.

Sugli spiazzali, c’è un arretrato da smaltire 76.500 tonnellate – ha sottolineato l’esponente della Giunta Lagalla -. Ciò a fronte delle 200 tonnellate di rifiuti che vi erano presenti. Abbiamo uno smaltimento giornaliero della città da 850 tonnellate al giorno e una riduzione del pregresso presente nello spiazzale di circa 1000 tonnellate. Andiamo avanti al ritmo di 1850 tonnellate di abbancamento al giorno. Ci vorranno quindi 77 giorni per azzerare gli arretrati dagli spiazzali e dare seguito alla raccolta in città. Le capacità residuali saranno quindi di circa 62.000 tonnellate al 30 gennaio 2023″.

L’emergenza rifiuti in provincia di Palermo

Luogo che serve le esigenze del capoluogo siciliano e che, a breve, sarà chiamato a coprire le richieste d’emergenza provenienti da una ventina di comuni della città metropolitana. Si tratta, come riferito dallo stesso Mineo in aula, dei comuni di Altofonte, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Cinisi, Giardinello, Borgetto, Capaci, Montelepre, Terrasini, Torretta, Giardinello, Trappeto, Campofiorito, Camporeale, Marineo, Monreale, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccamena, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Termini Imerese e Villafrati. Città che, secondo l’assessore all’Ambiente dovrebbero avere un fabbisogno giornaliero di conferimento di 50 tonnellate al giorno.

Abbiamo ricevuto una richiesta, dai comuni limitrofi, in segutio alle ben note di alcune difficoltà di Trapani Ambiente – ha dichiarato Mineo -. La governance della Rap – ha proseguito – ha assicurato sulla sostenibilità dell’intervento, ma abbiamo maturato un convincimento sulla questione dei comuni della Provincia anche dalle interlocuzioni avute con il Dipartimento Acque e Rifiuti”.

C’è chi dice no

Non tutti però sono favorevoli ad un conferimento senza condizioni da parte dei comuni della provincia di Palermo. Fra questi c’è il capogruppo del M5S Antonino Randazzo che ieri, in aula, ha ricordato alcuni crediti vantati da Rap proprio in merito agli extracosti derivati da conferimenti straordinari a Bellolampo. “Disapproviamo eventuali aperture a comuni terzi considerato quanto appreso in aula, con le circa 76.500 tonnellate di irifuti ancora nei piazzali. Chiediamo un impegno da parte del sindaco Lagalla e dell’assessore Mineo rispetto ai crediti che la Rap ancora avanza dai comuni terzi che ammontano a circa 1,2 milioni di euro. Il 30 Novembre farò un sopralluogo alla Rap per verificare la situazione di Bellolampo”.

Altri ritardi per la settima vasca di Bellolampo

Un dialogo dal quale sono venute fuori nuove informazioni relativamente al primo lotto della settima vasca di Bellolampo. Lavori in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia ma che, secondo quanto riferito dallo stesso Mineo, sarebbero ad una svolta.

Abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla consegna della prima tranche della settima vasca di Bellolampo entro gennaio. E quindi l’ordinanza dell’area metropolitana terrà conto di questo. Una volta che ci saranno tutti i pareri, i comuni della Provincia potranno conferire fino alla data in cui la Regione ci consegnerà la prima tranche della settima vasca, la quale dà un’autonomia di otto mesi”. Un tempo che dovrebbe garantire alla ditta la possibilità di terminare i lavori sulla parte restante della nuova struttura di Bellolampo, che dovrebbe porre la parola fine sulle difficoltà strutturali dell’impianto.

 

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