“La Giunta Comunale in riferimento a quanto pubblicato oggi sul quotidiano La Repubblica ribadisce con fermezza il proprio no ai termo valorizzatori nell’area di Bellolampo”. Si legge in una nota della giunta del comune di Palermo in merito all’ipotesi di un termo valorizzatore nei pressi della discarica palermitana. “L’indirizzo politico seguito è sempre stato contrario alla realizzazione d’impianti di termo valorizzazione e tale indirizzo è cogente anche per la partecipata RAP”.

Il comune contrario

“Mentre l’Amministratore Unico di RAP confermerà ancora una volta tale posizione in materia, la Giunta Comunale a breve dovrà esitare il Piano Industriale di RAP e presterà particolare attenzione alla parte impiantistica che dovrà essere improntata, come siamo certi, a soluzioni che privilegiano la raccolta differenziata, il riuso e la valorizzazione sostenibile dei rifiuti”. La Giunta, peraltro, ricorda che la SRR Città Metropolitana, ove il Comune di Palermo è azionista di maggioranza, in occasione della richiesta pervenuta da parte della Regione per ospitare un termo valorizzatore ha espresso avviso contrario”.

Palermo punta sulla raccolta differenziata

La Giunta nella sua nota ricorda che recentemente con propria delibera ha esitato le proposte da avanzare per il bando del Ministero della Transizione Ecologica, a valere sui fondi del PNRR dove sono state inserite proposte progettuali che si inquadrano proprio nella strategia del riciclo e della raccolta differenziata. La Giunta, infine, comunica che parteciperà all’evento promosso da Legambiente venerdì 4 marzo ai Cantieri Culturali della Zisa sul tema ‘Inceneritori  – Una scelta insostenibile per l’ambiente e le tasche dei Siciliani'”.

“Termovalorizzatore è notizia falsa”

“Notizia falsa”, dice l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso. “D’altra parte, il documento è in possesso dell’Amministrazione Comunale, oltre che degli uffici di Rap, quindi facilmente consultabile. Secondo lo stesso articolo di stampa Rap avrebbe dato consenso, ad Asja Ambiente o altro soggetto industriale, per l’utilizzo di Bellolampo ai fini della realizzazione di un tale impianto: è notizia falsa! Rap non è proprietaria del terreno cui Asja o altro soggetto industriale sono interessati e inoltre non si capisce a che titolo Rap potrebbe dare a chicchessia autorizzazioni in materia di competenza regionale. Rap è partner di Asja Ambiente in un progetto, avviato da tempo, per un impianto di produzione di BIOMETANO da Forsu . Capisco che si è di fronte a una materia talmente tecnica la cui conoscenza sfugge anche alle migliori “penne” del giornalismo, ma proprio per tale motivo è doverosa, da parte mia, la correzione, al fine di rendere fondate sulla verità le notizie”.

I 5 stelle non si fidano “la giunta chiarisca”

“Dopo aver letto con grande stupore da alcuni articoli giornalistici della presunta disponibilità dell’Amministratore Unico della Rap, Girolamo Caruso, alla realizzazione di un termovalorizzatore-inceneritore a Bellolampo e dopo aver appreso di una sua smentita affidata a un comunicato stampa diramato dall’azienda, chiedo ufficialmente, essendo questo tema decisamente lontano dalla visione di politica ambientalista del Movimento 5 Stelle, al sindaco Orlando, agli assessori all’Ambiente e al Verde, Catania e Marino di chiarire se questo balletto di posizioni è frutto di fraintendimenti, retromarcia e di chiarire ogni ambiguità”. Questa la reazione del consigliere comunale M5S, Antonino Randazzo che aggiunge: “Il Movimento 5 Stelle sarà pronto a ogni utile battaglia politica per impedirne la realizzazione, a sostegno della propria coerenza e, soprattutto, della salvaguardia della salute di tutti i cittadini palermitani”.

Inceneritore non è soluzione per Trizzino

“Non posso che apprendere con favore e sollievo la smentita dell’amministratore unico della Rap circa la possibile costruzione di un inceneritore di rifiuti a Bellolampo. D’altronde la notizia, apparsa questa mattina su un organo di stampa, apriva non pochi dubbi sulla legittimità di una siffatta operazione, essendo l’organizzazione degli impianti di esclusiva competenza della Regione. Tra l’altro, nel caso specifico degli inceneritori, sarebbe necessario intervenire modificando il Piano regionale dei rifiuti”. Commenta  Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Ambiente dell’Ars, dopo la nota della giunta.

Sfruttare i soldi del Pnrr

“La città di Palermo – aggiunge Trizzino – vive una condizione di forte disagio che si protrae da troppi anni. La soluzione magica non è di certo l’inceneritore: occorre spingere affinché la differenziata copra tutta la città ed è necessario costruire una filiera d’impianti di recupero. Su questo aspetto specifico, la relativa misura del Pnrr offre un’opportunità unica. Non dimentichiamo che sono stati stanziati ben 1,5 miliardi di euro in Italia per l’ammodernamento e la costruzione di nuove strutture per il recupero della materia da raccolta differenziata. Bisogna avere l’intelligenza di non farsi sfuggire un’occasione del genere”.

Costumati “No ideologici ad ogni soluzione innovativa penalizzano città”

Toni Costumati, coordinatore di Italia Viva Palermo, interviene sull’argomento. “Il dibattito di queste ore su come debbano essere trattati i rifiuti di Palermo – sottolinea – fa emergere chiaramente la diversità di vedute tra chi, in una moderna visione di città, punta a risolvere definitivamente il problema emergenziale, a superare il disastro ambientale derivante dall’uso delle discariche – peraltro illegali, creando allo stesso tempo opportunità uniche per abbassare l’elevato costo energetico consentendo un taglio netto delle bollette elettriche e chi, in una visione conservativa e quindi inconcludente, costringe i cittadini palermitani a stare indietro di decenni rispetto alle città metropolitane del Nord che hanno da tempo sperimentato percorsi virtuosi sul trattamento dei rifiuti”.

Costumati continua: “Anche noi, in modo prioritario, siamo per incrementare la differenziata, ma puntare solo su di essa, dopo che in questi 10 anni l’amministrazione non è riuscita a farla decollare, fermandosi ad appena il 17% – ma che in ogni caso oltre una certa percentuale non potrebbe andare e la restante parte comunque dovrebbe essere trattata – e ostinarsi a dire un NO prettamente ed esclusivamente ideologico ad ogni soluzione innovativa, non consente a questa città di crescere costringendola a convivere con i cumuli di spazzatura sparsi perennemente su tutto il territorio cittadino”.

Il coordinatore di Italia Viva a Palermo conclude: “Coniugare rispetto e tutela dell’ambiente e allo stesso tempo trasformare i rifiuti in energia è possibile e Italia Viva Palermo su questo tema è sempre stato chiaro e ci batteremo in ogni sede affinché  ai palermitani sia garantita una città finalmente pulita e con costi sostenibili”.

Legambiente “Proposta senza senso”

Arriva anche la reazione di Legambiente “Qualsiasi proposta di realizzazione di inceneritore a Bellolampo, o in qualsiasi altro posto, verrà fermamente ostacolata dalla nostra associazione anche rimettendoci alla testa di mobilitazioni di piazza, cosi come abbiamo già fatto vent’anni fa. Perché di fatto quasi nulla è cambiato: gli attori di questo teatrino e dello scandaloso gioco delle parti che lo anima e che ci farà solamente perdere tempo e risorse sono sempre gli stessi e continuano a proporre vecchie scorciatoie con l’unico obiettivo di nascondere la loro incapacità politica e gestionale che finisce inevitabilmente per favorire i soliti interessi particolari”.

La nota dell’associazione ambientalista continua: “Incapacità politica nel pianificare, nel programmare e nell’autorizzare la realizzazione di impianti pubblici e privati per il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti differenziabili – dagli impianti di biodigestione aneorobica a quelli del riciclo – e, ancora, incapacità gestionale nell’offrire ai cittadini, soprattutto a quelli di Palermo e di Catania, servizi efficienti di raccolta differenziata che consentano di raggiungere gli obiettivi sfidanti dell’economia circolare”.

Si legge inoltre: “Eppure noi sappiamo che in realtà in questi vent’anni qualcosa è cambiato, se è vero com’è vero che oggi milioni di cittadini e centinaia di amministratori siciliani hanno maturato una compiuta consapevolezza dell’importanza e dei vantaggi sociali, culturali ed economici della raccolta differenziata. E tutto questo inserito in un quadro normativo europeo che impone obiettivi sempre più sfidanti e sostenibili nella gestione del ciclo dei rifiuti nella direzione dell’economia circolare e della decarbonizzazione”.

Il 4 marzo sarà organizzato un focus “Inceneritori: una scelta insostenibile”

Legambiente insiste ed annuncia anche un evento ad inizio marzo: “Per ribadire tutto questo il 4 marzo organizzeremo un Focus dal titolo estremamente chiaro, “Inceneritori: una scelta insostenibile, per l’ambiente e per le tasche dei siciliani!, nell’ambito del quale verranno approfonditi gli aspetti economici, sanitari, sociali e ambientali della loro realizzazione e della loro  gestione, per smascherare il gigantesco imbroglio circa l’effettiva utilità ed economicità  e per denunciare l’incompatibilità della loro esistenza con la prospettiva non più eludibile dello sviluppo dell’economia circolare e della decarbonizzazione nella nostra regione e nel paese. L’incontro costituirà altresì l’occasione per aggregare le forze sociali, ambientali, politiche ed economiche contrarie a questa scelta insensata da parte della Regione e per avviare una mobilitazione diffusa nei territori”.

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