Il 2022 sta volgendo al termine ma il Consiglio Comunale di Palermo continua a lavorare, arraccando fra un atto e un altro. Ultimo, ma non in termini di importanza, il bilancio consolidato. Atto economico-finanziario di fine gestione che, al momento, non si trova nemmeno all’ordine del giorno per essere votato. Cosa non di poco conto visto che, qualora il documento non venisse approvato in tempi stretti, si rischierebbe di mettere in pericolo alcune assunzioni. Fra queste quelle di 54 assistenti sociali, che hanno protestato intorno a mezzogiorno proprio all’ingresso di Palazzo delle Aquile. Intanto l’aula è sospesa, in attesa di capire il da farsi. I lavori dovrebbero riprendere intorno alle 14.30.

Bilancio consolidato, manca il parere del Collegio dei Revisori

Secondo quanto riferito da alcuni consiglieri comunali, a bloccare la trattazione del bilancio consolidato è la mancanza del parere da parte del Collegio dei Revisori. Giudizio propedeutico alla trattazione e, di conseguenza, alle valutazioni sull’eventuale approvazione dell’atto. Parere che, con ogni probabilità, potrebbe non giungere in tempo. Fra le opzioni al vaglio di Sala delle Lapidi, c’è quella di un pre-parere da dare sull’atto, in modo da creare un ordine del giorno suppletivo. Atto sul quale, eventualmente, servirebbe il parere del ragioniere generale, per poi passare dalle commissioni competenti. Una strada irta e piena di ostacoli. Il tempo stringe e non gioca di certo a favore degli attori in causa.

Le polemiche sui fondi della scuola

Per un bilancio atteso alla prova dell’aula, un altro ha già avuto il via libera da Sala delle Lapidi. Si trattata del bilancio di previsione 22-24. Atto che, grazie ad un emendamento votato in Consiglio Comunale, ha ridestinato buona parte delle risorse dell’avanzo vincolato verso l’edilizia scolastica. Un tesoretto da sette milioni di euro suddiviso fra fondi richiesti dai dirigenti scolastici e un accordo quadro suddiviso in due lotti. Ma sulla questione si è aperto un caso. A sollevare il problema sono stati gli esponenti di Progetto Palermo Massimo Giaconia e Mariangela Di Gangi che, in una nota inoltrata alla stampa, hanno parlato di “presunte modifiche all’atto effettuate dagli uffici”. Fatto irrituale e dal quale, il condizionale è d’obbligo, sarebbe rimasta esclusa dai fondi una scuola del CEP, ovvero l’istituto Saladino. Anche su questo punto, si attendono chiarimenti.

 

 

 

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