In una Sicilia che festeggia il proprio risanamento finanziario con un avanzo record da 2,15 miliardi di euro, i lavoratori della SAS restano relegati a contratti part time, con stipendi che sfiorano appena gli 800 euro al mese.
A denunciare questa situazione sono le sigle sindacali Cobas Codir, Confintesa e Ugl, che hanno lanciato un appello forte e diretto alle istituzioni regionali. La richiesta è chiara: trasformare tutti i contratti part time in full time, riconoscendo un lavoro dignitoso a chi oggi è lasciato ai margini della macchina amministrativa regionale.
Una Sicilia in crescita, ma non per tutti
Le parole dei sindacati non lasciano spazio a interpretazioni: “Non basta sbandierare ai quattro venti, nel corso di una conferenza stampa di qualche mese fa, illustrando i dati del Rendiconto generale, che la Regione Siciliana abbia azzerato il disavanzo e, per la prima volta, registrato un avanzo di amministrazione positivo pari a 2,15 miliardi di euro, acclarato da una delibera di giunta regionale. È giunto il tempo di decidere come investire tale ricchezza e, da come la si investirà, si capirà ancor più l’esatta natura di questo Governo e del Parlamento della Regione Siciliana”.
L’avanzamento finanziario della Regione, secondo le organizzazioni sindacali, non può essere disgiunto dalla giustizia sociale. Il surplus di bilancio deve tradursi in misure concrete a favore dei lavoratori che ogni giorno garantiscono, con competenza e sacrificio, il funzionamento di settori strategici come la sanità e i servizi pubblici.
“Non basta neanche – commentano i sindacalisti – apprendere che la Sicilia sia oggi la regione italiana che cresce più della media nazionale, che guida la ripresa economica del Paese e che sta persino diventando la locomotiva del Mezzogiorno, quando Governo e Parlamento regionale permettono che, al proprio interno, vi siano ancora sacche di lavoratori che da troppi anni percepiscono poco più di 800 euro al mese, senza il riconoscimento della dignità lavorativa legata a un salario umanamente dignitoso”.
Full time per il personale SAS: una richiesta di giustizia
Il cuore della protesta è la situazione dei lavoratori SAS, molti dei quali impiegati da anni con contratti a tempo parziale. Una condizione che non solo impedisce un reddito adeguato, ma compromette anche la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. I sindacati denunciano una strategia di gestione che definiscono “di corto respiro”, incapace di riconoscere il valore e il potenziale dei lavoratori.
“È giunto il tempo di invertire la rotta – proseguono i sindacalisti di Cobas Codir, Confintesa e Ugl – e di abbandonare vecchie logiche tipiche di una becera politica che in passato teneva sotto ricatto migliaia e migliaia di lavoratori con promesse di un futuro migliore fino agli appuntamenti elettorali, salvo poi ignorare gli impegni presi. Governo e Parlamento regionale inizino attribuendo il full time a tutti i lavoratori di SAS che attualmente operano in part time e che, proprio per l’esiguità delle ore lavorative, non riescono a garantire alla collettività un servizio adeguato e qualificato”.
La SAS svolge compiti fondamentali per il supporto alla sanità siciliana e per l’organizzazione interna dell’amministrazione regionale. Ridurre le ore lavorative significa ridurre l’efficienza di interi settori. L’appello dei sindacati è quindi anche un richiamo alla responsabilità politica: investire nei lavoratori non è un costo, ma un valore.
“Invitiamo il governo e il parlamento regionale a utilizzare correttamente le risorse oggi disponibili – concludono i sindacalisti di Cobas Codir, Confintesa e Ugl – anziché permettere che vengano disperse in mille insignificanti rivoli. Un Governo e un Parlamento che garantiscano a ogni lavoratore il diritto a un impiego stabile e a una remunerazione equa e soddisfacente, tale da assicurare a lui e alla sua famiglia un’esistenza conforme alla dignità umana, acquisiranno un merito politico che rappresenterà una pietra miliare della buona amministrazione, dopo decenni di sperperi e mala politica portati avanti a spese dei lavoratori e dei cittadini siciliani”.
Passo avanti in commissione Bilancio
E dopo una intera giornata il deputato Marianna Caronia informa su un “passo avanti importante in commissione Bilancio dell’Ars per i quasi duemila ex Pip ed ex Keller. Grazie alle mie battaglie, ho chiesto e ottenuto l’impegno del governo regionale di istituire un tavolo tecnico, con tutti i capigruppo del Parlamento siciliano, per l’aumento delle ore di lavoro”.
“Un risultato che rappresenta un atto di responsabilità nei confronti di migliaia di lavoratori che da anni attendono un riconoscimento concreto del loro impegno”, conclude il deputato regionale di Noi Moderati.






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