Il 30 maggio del 2015, resterà, nella memoria di una madre palermitana, un giorno indimenticabile ma in negativo.
Poteva infatti accaderle la peggiore delle tragedie, perdere il proprio figlio.
Eppure, quel bambino, lei lo aveva affidato alle cure delle maestre dell’asilo nido comunale La Malfa.
Maestre che non si sarebbero accorte che il bambino, che all’epoca dei fatti aveva appena ventuno mesi, era uscito dall’asilo iniziando a vagare per le strade circostanti raggiungendo la trafficatissima via Messina Marine, – correndo il rischio di essere investito – dove un automobilista, lo aveva ritrovato e preso in braccio.
La vicenda oggi è culminata in un processo: a giudizio ci sono la responsabile amministrativa dell’asilo, Giovanna Burgarello e due educatrici, Angela Maria Drago e Patrizia Alessi.
La notizia viene riportata dall’edizione odierna del Giornale di Sicilia.
L’accusa per le tre donne è di abbandono di minore.
Il dibattimento è in corso davanti al giudice della seconda sezione del tribunale monocratico, Lorenzo Matassa. I genitori del bambino si sono costituiti parte civile, ad assisterli è l’avvocato Giovanni Allegra.
Nell’udienza che si è svolta ieri è stata ascoltata la madre del bambino che ha raccontato quanto accaduto quel giorno. Quando era andata a prendere il suo bambino all’asilo, lo aveva in realtà ritrovato in braccio all’automobilista in via Messina Marine. L’uomo, per lei sconosciuto, le aveva raccontato di aver trovato il bambino che vagava in via Messina Marine e di essersi fermato temendo che accadesse il peggio.
Allora l’automobilista e la mamma si erano recati all’asilo chiedendo spiegazioni ma le educatrici neppure sarebbero state a conoscenza di quanto era accaduto, in pratica non si sarebbero accorte che uno dei piccoli mancava dalla struttura né avrebbero saputo fornire una spiegazione circa i fatti e le condizioni che avrebbero permesso al bambino di allontanarsi. Per loro infatti, quel giorno, i bambini stavano tutti riposando.
Le tre donne sono finite sotto processo perché secondo la Procura avrebbero dovuto invece vigilare, e anche molto attentamente, sui bambini che gli erano stati affidati.
Ancora ieri, è stato sentito anche l’automobilista che ha trovato il bambino per strada che ha confermato il racconto dei fatti. Chiamata a testimoniare anche una responsabile del Comune che si occupa proprio della gestione degli asili nido.
La prossima udienza si terrà ad ottobre, quando saranno sentiti altri testimoni dell’accusa.
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