C’è il rischio che diventino esecutivi gli sfratti sbloccati e i sindacati adesso lanciano l’allarme. Cisl Palermo Trapani e  Sicet Palermo Trapani pongono l’accento su un problema che attanaglia migliaia di siciliani pressati dalla crisi pandemica.

Il parere negativo sul Milleproroghe

“Ci auguriamo che il parere negativo espresso dalla Commissione Finanze della Camera sul decreto Milleproroghe nella parte che riguarda la proroga del blocco degli sfratti e procedure immobiliari fino al 30 giugno, di fatto suggerendo di limitare lo stesso blocco, non venga accolto dal Governo, in questa fase così difficile, temiamo conseguenze sociali ed economiche preoccupanti per i nostri territori di Palermo e Trapani”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Mario Bommarito segretario Sicet Palermo Trapani.

Più risorse per i morosi incolpevoli

“Condividiamo la posizione espressa dal Sicet, Sunia, Uniat, e Unione Inquilini a livello nazionale anche perché nei nostri territori l’effetto sarebbe molto grave. Si cerchino strumenti per aiutare i proprietari delle case in affitto che non ricevono le somme, si aumentino le risorse del Fondo inquilini morosi incolpevoli, bisogna in tutti i modi evitare che gli sfratti a tante famiglie in difficoltà diventino esecutivi, sarebbe un gravissimo colpo al già enorme disagio sociale delle nostre città, dove la crisi legata alla pandemia, ha peggiorato le difficili condizioni economiche preesistenti aumentando di molto il numero degli indigenti” concludono La Piana e Bommarito.

Anche gli edili hanno lanciato l’allarme sfratti

Tutelare il diritto di proprietà rimuovendo la proroga del blocco degli sfratti e ridurre la tassazione sugli immobili. E’ quanto chiede il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress. “Nell’immaginario c’è la solita frase “non mandiamo per strada le persone”, ma se si va a vedere di cosa si tratta si capisce che sono 16 mesi di impossibilità di applicare delle sentenze. Si tratta di situazioni precedenti al Covid quindi parliamo di tempi lunghissimi, la conseguenza è che ci sono beni indisponibili e costituzionalmente è inaccettabile, l’impossibilità di trarre un reddito e addirittura la necessità di pagare le spese condominiali oltre all’Imu. Noi – ha spiegato – non stiamo dicendo “Fate macelleria sociale e buttate fuori tutti” ma di andare a verificare le effettive situazioni di difficoltà che esistono e li cerchiamo di aiutare, ma non a carico del proprietario ma dello Stato. Spesso i più fragili sono proprietari e molti sono in estrema difficoltà”.