“Non si può far funzionare un iphone con i gettoni telefonici”. Ha aperto così i lavori del comitato esecutivo della Cisl Palermo Trapani, il segretario generale Leonardo La Piana parlando dello strumento del PNRR, in via di programmazione. La riunione che si svolge in presenza, dà il via alla stagione congressuale in cui verranno rinnovate le cariche dirigenziali delle 18 federazioni della Cisl e che si concluderà il prossimo anno il 10 e 11 febbraio, con il congresso della Cisl Palermo Trapani.

Tre nodi cruciali

Per La Piana, “rischiamo di andare verso un default sociale ed economico’ delle nostre provincie” se non si affrontano subito almeno i tre nodi cruciali per il futuro di Palermo e Trapani:  “l’uso del PNRR nel modo adeguato per non rischiare di vanificare lo strumento nato per la rinascita dell’economia; la proroga del blocco dei licenziamenti ancora prevista fino a fine ottobre che, se non estesa ai mesi successivi, darà il via a Palermo e Trapani a una vera e propria bomba sociale; e le preoccupanti condizioni economiche e finanziare di tanti comuni che rischiano, come a Palermo, di far applicare piani lacrime e sangue che impattano fortemente sui lavoratori e sui servizi essenziali per i cittadini”.

La sfida del PNRR

“Il rischio – ha detto La Piana – è guardare al passato per restare sempre in una zona confort, se il PNRR è il futuro si deve rivolgere alle nuove generazioni, senza le riforme necessarie del lavoro, del fisco, della macchina burocratica amministrativa, resterà una incompiuta come le Zes. Allora non dovremo lamentarci ‘di avere i gettoni telefonici e non riuscire a chiamare’”.

La Piana ha poi precisato: “bisogna programmare il suo utilizzo tenendo conto dell’impatto sociale che i progetti devono avere sui territori, perché se non cambia nulla sul fronte della povertà, se non decresce la disoccupazione locale, se non viene meno il lavoro precario, avrà fallito in gran misura la sua missione. Inoltre riteniamo che sia essenziale coinvolgere le parti sociali, gli attori economici, gli amministratori locali, perché la programmazione e gestione degli investimenti centralizzata seppur nasca con l‘intento di  garantire uniformità di criteri a livello nazionale, di certo non porterà a risultati adeguati nelle nostre provincie, che ricordiamo, partono da evidenti situazioni di svantaggio economico, sociale  e culturale. Per colmare questo gap, riteniamo infatti – ha aggiunto La Piana – che gli interventi del piano debbano partire da una visione integrata che metta insieme le potenzialità non valorizzate delle nostre città, con una apertura significativa alle nuove professioni, unico modo per coinvolgere i giovani ed evitare che abbandonino la loro terra”.

Enti locali precari, il caso del Comune di Palermo

Il segretario Cisl, ha poi parlato della condizione di predissesto del Comune di Palermo. “Dopo il boato iniziale rispetto al timore sorto attorno agli 80 milioni di euro senza i quali sarà dissesto, sembra essere calato il silenzio. Di certo il problema non si risolverà da solo, la politica comunale tutta, si assuma la responsabilità di scelte chiare, evitando il peggio per cittadini e lavoratori come tagli indiscriminati ed evitando di andare avanti con le polemiche sterili e le contrapposizioni che sembrano più avere lo scopo di perder tempo e rinviare la soluzione al consiglio comunale che nascerà dopo le elezioni”.

Prorogare blocco dei licenziamenti

Sul blocco dei licenziamenti il segretario generale Cisl Palermo Trapani, ha sottolineato “l’assoluta necessità della proroga anche perché gli istituti degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, non sono ancora in grado di garantire adeguati meccanismi compensatori. Non vorrei sembrare catastrofico ma l’eventuale sblocco al 31 ottobre rischia di impattare in modo devastante sui nostri territori fino a far esplodere una vera e propria bomba sociale, rendendo ancora più evidente l’effetto della pandemia, il basso livello della qualità della vita, la forte disoccupazione giovanile e femminile, e la povertà dilagante”.

L’allarme sul futuro di Trapani

Sul territorio di Trapani il segretario La Piana ha ribadito “con tutte le eccellenze di cui può vantare la provincia è assurdo che ci siano tassi di disoccupazione giovanile e femminile così alti, Per questo riteniamo servano azioni d’urto forti per intervenire contro le diseguaglianze sociali, il crollo dell’occupazione, la povertà dilagante, per colmare l’assenza di adeguate realtà industriali attraendo investimenti imprenditoriali, e per farlo bisogna lavorare in sinergia, parti sociali, istituzioni, realtà produttive e puntare sui fondi che arriveranno. Facendo in modo che ad avere il beneficio siano le imprese locali che purtroppo spesso non hanno una dimensione organizzativa e finanziaria adeguata agli impegni che nasceranno dai progetti legati al Piano di ripresa”.

Sicurezza sul lavoro emergenza nazionale

Infine sul tema della sicurezza sul lavoro il segretario La Piana ha definito gli ultimi incidenti “una vera e propria piaga nazionale”  contro la quale servono subito: “più ispettori e medici del lavoro, sanzioni più severe, formazione e prevenzione,  rivedere  il ruolo del RLS aumentandone efficacia dei loro poteri,  e una maggiore sinergia fra gli enti per avere banche dati comuni”.

Le conclusioni

A concludere i lavori, il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio: “la situazione in Sicilia è critica, è il momento di mettersi tutti insieme, per discutere di un patto sociale sindacati-Regione per affrontare il tema della ripartenza che può avvenire con interventi concreti sul fronte della pubblica amministrazione. delle infrastrutture attese da anni, della scuola e formazione, della sanità che non funziona rispetto alle esigenze dei cittadini e dell’industria. I temi sociali poi come l’inclusione e una battaglia seria contro la povertà”:

Secondo il segretario generale Cisl Sicilia Cappuccio “Affinché il PNRR abbia reale efficacia e svolga la sua missione della ripartenza, bisogna fra l’altro affrontare il tema delle risorse umane negli enti locali, in Sicilia, negli ultimi anni i comuni hanno visto ridotti i loro organici e molti uffici tecnici sono privi delle competenze necessarie a redigere i progetti esecutivi”. Per questo ed altri motivi la Cisl con Cgil e Uil ha chiesto l’istituzione di “una cabina di regia regionale per elaborare una strategia unica per indirizzare al meglio gli interventi e gli obiettivi del Piano in Sicilia”.

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