“Un flop annunciato, frutto di una condotta politico-istituzionale slegata dal territorio e dalla realtà”. CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai – puntano l’indice contro il Governo Musumeci, “reo – secondo i rappresentanti regionali delle quattro Organizzazioni datoriali – di non avere dato ascolto e riscontro alla richiesta di sospensione del bando, le cui criticità e anomalie sono state solennizzate oggi con il click day andato a vuoto”.

Nello Battiato, Giuseppe Pezzati, Maurizio Pucceri e Orazio Platania chiedono al Presidente Musumeci e all’Assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano, di attivarsi con sollecitudine per correre ai ripari ed individuare soluzioni più adeguate e dignitose.

“E’ ormai tempo di agire, vanno subito cambiati i criteri e le modalità di accesso al contributo a fondo perduto – sottolineano – se si vuole davvero dare un aiuto serio e concreto alle imprese che sono state penalizzate dal lockdown durante l’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia. Noi, come Organizzazione datoriale, abbiamo provato a fare cambiare idea al Governo regionale – evidenziano – spiegando nei dettagli le gravi incongruenze e i paletti incomprensibili contenuti nel bando, anche perché riteniamo poco serio destinare il “Bonus Sicilia” solo sulla base della velocità con cui si clicca. Questa impostazione è inesorabilmente sbagliata, oltre a tradursi in una mancanza di rispetto nei confronti degli operatori economici. Il rischio è di replicare il fallimento giorno 8 ottobre – concludono Battiato, Pezzati, Pucceri e Platania – servono umiltà e senso di responsabilità se si vuole cambiare passo e rendere un reale servizio al tessuto produttivo siciliano, che va sostenuto, valorizzato e non mortificato”.

E dopo la Uil che già in mattinata aveva detto la sua interviene anche la Cisl “Un flop annunciato che deve far riflettere. Perché così senso non ne ha”. Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, commenta in questo modo il fallimento del click day

“Serve una visione e servono riforme che rendano davvero veloce e snella, la burocrazia. Il covid ha messo l’economia in ginocchio. Non si possono affidare 125 milioni di aiuti alle imprese in difficoltà, alla lotteria della tastiera, con evidente approssimazione e superficialità”. Il governo ne prenda atto, sostiene la Cisl, e corregga la rotta. “Il sostegno va basato su criteri oggettivi, trasparenti e non discrezionali, che favoriscano produzione, innovazione, internazionalizzazione. E ricaduta occupazionale dei progetti”. Non si può condizionare il necessario impulso alla ripresa, alla rapidità del proprio dito. O alla probabilità che congiunture astrali favorevoli si riverberino sulle piattaforme di trasmissione e ricezione dei segnali”

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