Adesso a Borgetto è l’opposizione che detterà le regole per il periodo post-crisi politica. Almeno questo sembra essere il nuovo scenario che si è venuto a stagliare all’orizzonte in queste ultime ore. Con tanto di “bollo” della politica regionale che è scesa in campo per trovare la quadratura del cerchio, salvo ovviamente colpi di scena dell’ultima ora. Ipotesi che a Borgetto, visto quel che è successo, non sarebbero nemmeno da scartare.

L’accordo con i parlamentare siciliani

Ad aver trovato il “patto” sono i 6 consiglieri tra Movimento 5 Stelle (4) e Pd (2). Con loro c’erano i deputati regionali Antonello Cracolici per il Pd, e Salvatore Siragusa e Luigi Sunseri del Movimento 5 Stelle. “Le segreterie locali del Pd e del Movimento 5 Stelle – si legge in una stringata nota – hanno raggiunto un accordo politico-programmatico in sede locale in linea con i percorsi politici già avviati  nel parlamento nazionale e regionale”.

La presidenza del consiglio

Non è una casualità che questo accordo sia arrivato proprio alla vigilia del consiglio comunale convocato per domani, martedì 22 marzo, alle 20,30. All’ordine del giorno un punto pesante come un macigno, quello dell’elezione del presidente del consiglio. Casella che è rimasta vuota in seguito alle dimissioni lo scorso mese di febbraio di Fabio Salamone, fedelissimo del sindaco Luigi Garofalo, che rimise il mandato insieme al blocco degli assessori in giunta permettendo così al sindaco di evitare la mozione di sfiducia. Mossa riuscita dopo una serie di traversie ma adesso il cerino è nelle mani di chi è rimasto all’opposizione del primo cittadino: vale a dire ai 6 di Pd e M5S e all’indipendente Vittoria Albano. Pare che vadano nella direzione di votare compatti per un presidente di loro gradimento che è il piddino Alessandro Santoro, già vicepresidente dell’assise e vicesindaco in questa legislatura.

Lo scenario

Se così fosse allora l’elezione del presidente avverrebbe addirittura in prima battuta, per effetto della maggioranza assoluta (7 consiglieri su 12). O al massimo l’elezione avverrebbe in seconda battuta, dal momento che basterebbe la maggioranza relativa ed è impensabile che l’indipendente Albano possa votare con i 5potenziali sostenitori di Garofalo.

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