Continuano gli allagamenti nella zona di Borgo Vecchio, a Palermo. L’area, da più di cinque anni, è soggetta ad una continua risalita di acqua di falda dal sottosuolo. Nell’attesa di risposte precise da parte dell’Amministrazione, il problema si è allargato a macchia di leopardo.

Un elemento che ha portato ad una nuova assemblea civica da parte dei residenti dei palazzi coinvolti. Un incontro tenutosi presso la chiesa di Santa Lucia nel tardo pomeriggio di mercoledì 1 dicembre. Assenti tutti gli esponenti della politica comunale. Una mancanza che ha creato un certo disappunto negli abitanti del quartiere e in padre Antonio, parroco del quartiere impegnato nella risoluzione del problema.

Nessuna risposta, gli allagamenti continuano

Quel che è certo è che, ad oggi, mancano risposte certe per risolvere il fenomeno degli allagamenti a Borgo Vecchio. Un’emergenza che si aggrava decisamente con l’arrivo delle precipitazioni meteoriche, che incidono ancora di più su un quadro deficitario. I residenti, già in un paio di occasioni, sono scesi in piazza per manifestarei il proprio disagio. Ma a parte qualche intervento straordinario da parte di Amap per sturare le caditoie otturate della limitrofa fognatura, nulla di incisivo è stato fatto.

Così, dopo tutto questo tempo, i residenti sono costretti ad affidarsi alle pompe idrovore del palazzo, arraggiandosi con mezzi di fortuna per non mettere i piedi a mollo in una mistura composta da acqua di falda e acqua di fogna. Un mix che produce un odore tutt’altro che apprezzabile. Come nel caso di piazza della Pace, a poche decine di metri da due plessi scolastici e dal centro comunale di raccolta di Rap. Ma sono tanti i palazzi soggetti al fenomeno.

Rientra in questa categoria anche il plesso abitativo di piazza Strazzeri. Come vi abbiamo documentato qualche giorno fa, l’acqua fuoriesce perfino dai muri, danneggiando così i garage dei residenti. I sistemi di drenaggio, quindi, non bastano più. Lo dimostra anche quello che succede fra corso Scinà e via Francesco Crispi, dove l’acqua risale addirittura dalle fognature.

Saltato il tavolo in Prefettura

I cittadini di Borgo Vecchio hanno quindi deciso nuovamente di discutere della situazione. Una riunione che segue idealmente quella del mese scorso, tenuta alla presenza del vicesindaco Fabio Giambrone e dell’assessore ai Lavori Pubblici Maria Prestigiacomo. Gli esponenti della Giunta Orlando avevano promesso risposte ai residenti in merito al caso allagamenti. L’idea era quella di indire un vertice in Prefettura, alla presenza di tutti i sogggetti in causa. Oltre al Comune di Palermo, ad Amap e alla Protezione Civile Comunale, doveva presenziare anche una rappresentanza di RFI, ente impegnato nei lavori dell’anello ferroviario.

Un tavolo prima rinviato e poi saltato, con il tutto conclusosi in un nulla di fatto. Elemento del quale i residenti avrebbero voluto discutere con il mondo politico cittadino. Ma nessun esponente di Palazzo delle Aquile si è presentato alla riunione. Un fatto che ha lasciato un certo amaro in bocca ai cittadini di Borgo Vecchio.

I residenti di Borgo Vecchio pronti alla protesta

Così, i residenti hanno deciso di esprimere tutto il loro disappunto in una nota pubblicata sui social. “Durante l’assemblea diversi interventi hanno osservato come l’amministrazione comunale risulti ancora una volta assente sulla questione allagamenti. Le notizie che giungono parlano dell’annullamento dell’ipotesi di un tavolo tecnico in Prefettura. E dell’incapacità del comune di intervenire per risolvere il problema. L’assemblea esprime la necessità di costruire dei momenti di piazza che riportino al centro del dibattito pubblico il tema degli allagamenti al Borgo Vecchio e che costringano le istituzioni a intervenire”.

Fra le ipotesi al vaglio del comitato civico quello di chiedere direttamente al Prefetto un incontro con tutti i soggetti interessati. Ma, a questa ipotesi, si affiancano possibili forme di protesta più incisive, tra l’altro già avvenute in passato. Fra le opzioni al vaglio, anche quella di un sit-in a Palazzo delle Aquile, per chiedere un maggior impegno da parte delle istituzioni politiche. L’assemblea si è data un nuovo appuntamento per martedì 7 dicembre, per un nuovo momento di confronto.