Continua lo stato di crisi legato al fenomeno degli allagamenti nel quartiere di Borgovecchio, a Palermo. L’area popolare dell’ottava circoscrizione è oggetto, da oltre cinque anni, di una continua risalita di acqua di falda dal sottosuolo.

Liquidi che si mischiano al contenuto delle fognature limitrofe, creando un miscuglio nauseabondo che rimane sulla sede stradale di piazza della Pace e di via Archimede, oltre che all’interno del cantiere del collettore fognario.

Fogna in strada a Borgovecchio, chiesto sopralluogo ad Asp e Polizia

Una situazione per la quale i residenti di Borgovecchio si sono mobilitati in più occasioni. Prima attraverso il ricorso a dei blocchi stradali. E, qualche giorno fa, con una manifestazione a Palazzo delle Aquile. Dalla protesta è scaturito un dialogo con l’assesore Maria Prestigiacomo e con gli uffici competenti. Confronto dal quale è emersa la possibilità di poter utilizzare il sistema di drenaggio posto in essere dalla ditta Amec, per potere agottare le acque bianche verso il torrente Scordia. Opzione che però potrebbe essere venuta meno. Proprio all’altezza di piazza della Pace, infatti, l’acqua di falda si è mischiata con quella di fogna, mettendo in dubbio l’efficienza del sistema di drenaggio.

Proprio a causa delle infiltrazioni d’acqua, era previsto per la giornata odierna un sopralluogo dei tecnici del Genio Civile. Gli operatori dovranno valutare l’impatto degli allagamenti sulle strutture del plesso abitativo di piazza della Pace. Intanto, l’acqua continua a rimanere in strada e all’interno del cantiere del collettore fognario. Proprio a causa della permanenza dei liquidi in strada, l’asfalto ha assunto un colore verdastro. Ai fianchi della carreggiata, si sono formate delle pozze di acqua maleodorante, a poche decine di metri dal centro di raccolta comunale della Rap e da due scuole, la Giacomo Serpotta e la Federico II.

La segnalazione di Ugo Forello e Giulia Argiroffi (Oso)

Una situazione di rischio igienico-sanitario, anche a causa del passaggio a forte velocità di auto e camion. Fattore sottolineato dai consiglieri comunali del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi e Ugo Forello. Gli esponenti di Sala delle Lapidi hanno chiesto un sopralluogo immediato alle autorità sanitarie e alle forze dell’ordine.

“Si chiede urgente sopralluogo in piazzetta della Pace, a Borgovecchio. Ciò al fine di verificare la sussistenza di condizioni igieniche idonee alla eventuale individuazione di urgenti misure atte a ripristinare condizioni igieniche idonee. Anche in considerazione della limitrofa presenza di abitazioni e scuole. Cosa che obbliga numerosi bambini e famiglie ad attraversare, anche a piedi, una piazza coperta da giorni da dieci centimetri di liquami maleodoranti. Si rimane in attesa di una relazione scritta sull’esito del richiesto sopralluogo e delle eventuali misure che si riterrà necessario adottare”.

Borgovecchio, acqua nel cantiere del collettore fognario

Fenomeno che ha trovato sbocco anche sul vicino cantiere del collettore fognario, all’altezza di via Francesco Crispi. Gli scavi aperti dalla ditta Amec, azienda appaltatrice dei lavori, si sono letteralmente allagati di liquami ed acqua di falda. Un mix che, di fatto, ha reso inutile l’attuale sistema di drenaggio installato per agottare l’acqua verso il torrente. Al di là della sostituzione del sistema, l’azienda attende novità dal Comune sulla localizzazione di un sito alternativo.

Intanto, i lavori sono fermi. Situazione che perdurerà almeno fino alla fine dell’anno. In pratica, per l’inizio degli scavi della sezione del collettore fognario interessata, bisognerà attendere almeno il 2022. Sono maggiori le speranze relative alla chiusura del cantiere di via Guardione. Secondo quanto riferisce la ditta, la prossima settimana potrebbero iniziare le attività di chiusura degli interventi.

L’epopea dei lavori del collettore Fognario

Un deciso passo in avanti su un asset di interventi che va avanti già da diversi anni. Lavori di competenza prima di Sikelia, ditta chiusa causa fallimento, e poi di Amec. La società catanese si sta occupando del completamento dei lotti ancora da definire. Fra questi, il collegamento fra piazza Sturzo e via Roma, angolo via Guardione, e la parte del Porto che interessa via Francesco Crispi. Di recente, è stato invece chiuso il cantiere della Cala. Ciò fra mille polemiche, sollevate dalla consigliera comunale del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi, che ha evidenziato dubbi sul rispetto dei protocolli di sicurezza.

Il progetto, nel suo complesso, partiva da un valore lordo da 19 milioni di euro. Quando Amec è subentrata all’ex titolare dei lavori Sikelia, rimaneva un valore residuo da 5 milioni di euro. Di questi, l’azienda etnea è già messo in campo interventi per 2,5 milioni di euro.

Cantieri che, per stessa ammissione della ditta, hanno riscontrato diversi impedimenti. Interventi sui quali stanno lavorando oltre 20 operai, più quelli sulle opere in subappalto. Lavori che dovevano essere conclusi a novembre 2021 ma che, a causa di una serie di imprevisti, si trasleranno almeno fino al primo trimestre del 2022, se non oltre. Se su via Roma, infatti, il problema è rappresentato da una roccia troppo dura per essere rotta con la tecnica del microtunnelling, in via Francesco Crispi  e nell’area di Borgovecchio, l’impedimento è rappresentato dall’acqua. Fatto che impedisce di portare avanti gli scavi.

 

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