Si respira aria tesa fra il Comune di Palermo e ad Amat. Durante il vertice del 6 maggio tenuto fra il presidente Giuseppe Mistretta e l’assessore al Bilancio Brigida Alaimo, le parti avrebbero mantenuto posizioni divergenti su alcuni argomenti chiave per il futuro dell’azienda e del piano di riequilibrio del Comune. L’esponente della Giunta di Roberto Lagalla sarebbe tornata a chiedere una decurtazione del 10% del corrispettivo da versare ad Amat per lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico. Una cifra che attualmente si attesta intorno agli 11,3 milioni di euro e che dovrebbe scendere intorno ai 10,2 milioni di euro. A prevederlo sono le rigide regole imposte proprio dal piano di riequilibrio. Ma Amat non ha ancora firmato tali accordi, attirando i rimproveri del ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile.
Rinviato il vertice con i sindacati
Tensioni che hanno portato anche ad un rinvio del vertice convocato ieri (9 maggio) fra l’azienda e i sindacati sugli accordi di secondo livello. Un tema sul quale si aspetta una convergenza fra azienda ed Amministrazione Comunale, ad oggi non ancora trovata. Risultato: tavolo di confronto rinviato a data da destinarsi. E le brutte notizie per Amat non finiscono qui.
Dalla Regione nessuna notizia per i fondi covid
Dalla Regione infatti non sono giunte notizie in merito alla norma d’interpretazione necessaria a sbloccarei 12 milioni di euro di fondi in un primo momento concessi ad Amat nell’ambito dell’emergenza covid. Poi il blocco per un conflitto d’interpretazione e che ha portato ad un profondo rosso sul bilancio 2022, chiuso con un passivo da oltre 21 milioni di euro. Un fatto su cui l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò aveva promesso dei progressi entro il mese di maggio. Ad oggi però l’ok dall’Ars non è ancora arrivato. Non solo. Rischia addirittura di slittare al dopo le elezioni europee visto i rallentamenti a cui stanno andando incontro i lavori d’aula.
Primo trimestre del 2024 chiuso in attivo
Le buone notizie per Amat arrivano dall’analisi dell’andamento del primo trimestre del 2024. Un periodo chiuso con un attivo di circa 570.000 euro e che segue ad un bilancio 2023 comunque positivo, con un utile atteso dagli uffici dell’azienda di circa 2 milioni di euro. Fin qui tutto bene. Poi però si arriva alla parte relativa al corrispettivo che il Comune dovrebbe versare nelle casse di Amat. Ed è lì che il presidente dell’azienda Giuseppe Mistretta manifesta diverse perplessità.
La posizione di Amat sul corrispettivo
“Il risultato atteso che prevedeva un utile in termine di budget pari a 1,1 milioni di euro, presenta invece un utile pari a 571.218 euro“. Un dato negativo rispetto a quanto previsto che, in base a quanto scritto dal presidente di Amat, ” determina oggi un minore obiettivo chilometrico comunale rispetto a quello fissato dalla Regione Siciliana (a cui AMAT si attesta), con ciò determinando la mancata remunerazione, da parte del Comune, di una quota di produzione realizzata (pari al predetto taglio). L’effetto economico di questo “non allineamento” fra i due obiettivi ha comportato nel trimestre minore corrispettivo pan ad 630.650 euro”.
Alaimo: “Amat dovrà adeguarsi al taglio del 10%”
Un argomento sul quale le parti si sarebbero confrontate nella riunione del 6 maggio. Ma Comune ed azienda sembrano ancora su posizioni divergenti. “Il taglio del corrispettivo del 10% è una misura del piano di riequilibrio – dichiara ai microfoni di BlogSicilia l’assessore al Bilancio Brigida Alaimo -. Lo abbiamo applicato a tutte le società. Lo richiediamo anche ad Amat. Al momento non si sono adeguati. Nell’ultima assemblea abbiamo reiterato questa richiesta. Al momento sono di avviso contrario, ma credo che non potranno far altro che adeguarsi“.
I richiami del ragioniere generale all’azienda
Posizione sostenuta anche dal ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile. In una nota del 7 maggio relativa all’analisi dell’andamento del primo trimestre 2024 di Amat, il tecnico di Palazzo delle Aquile sostiene che “la società torna ad addossare all’Amministrazione le responsabilità degli squilibri gestionali con connotati di estrema gravità poichè – puntualizza Basile – si ritiene che le affermazioni non siano rispondenti al vero“.
“Non deve sfuggire – aggiunge il ragioniere generale – che l’obbiettivo chilometrico decurtato della franchigia costituisce una agevolazione per la Società, che si vede retribuita anche per i chilometri eventualmente non effettuati, e giammai il limite di chilometri da percorrere e retribuire. Altrettanto gravi, ma condivisibili, sono invece le responsabilità dell’Amministrazione per la parziale realizzazione delle azioni declinate nel piano di risanamento societario, quali a titolo esemplificativo si citano la mancata espunzione dei servizi gestiti in perdita e la mancata adozione di talune misure relative alla sosta tariffata. E rispetto a tali accertate omissioni, si ritiene, l’Amministrazione debba intervenire con ogni consentita urgenza”.
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