A Palermo nuovi manifesti del collettivo “Off-line corporation” dopo l’arresto del candidato di Forza Italia Pietro Polizzi. Non poteva mancare la reazione del collettivo alla notizia che ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. Stamattina il centro storico di Palermo e parte del Foro Italico sono stati di nuovo tappezzati dai nuovi manifesti. L’attacchinaggio avviene a soli due giorni dalle elezioni.
Nei manifesti anche Falcone e Borsellino
I manifesti, come ormai consueto, sono due. Nel primo una simpatica signora sorridente coperta da un passamontagna tiene in mano due polli brandizzati “Forza mafia” mentre lo slogan recita “Polizzi arrestato per mafia? …Noi di Off-line coproration conosciamo i nostri polli!” mentre in basso a destra campeggia il logo di Forza Mafia accompagnato dall’altro slogan “una bella fetta di carne!”. modo di dire palermitano che sottolinea una certa soddisfazione. Il secondo invece è un serio invito, diretto e che non lascia possibilità d’interpretazione: è un invito ad andare a votare giorno 12, con due fotografie (una di Falcone e Borsellino, l’altra di Dell’Utri e Cuffaro) con su scritto “Noi contro di voi” e la didascalia “Da che parte stai?”.
I manifesti contro Forza Italia e DC
Nei giorni scorsi altri manifesti in giro per il centro storico di Palermo. Un’altra pagina alla storia dei finti manifesti elettorali affissi giorni scorsi. Nel centro del mirino sono sempre Forza Italia e la nuova DC di Cuffaro. Si tratta sempre di due manifesti, questa volta però a fare capolino dai manifesti, in segno d’approvazione c’è un sorridente Totò Riina che con il suo sorrisetto malinconico e facendo il segno del cuoricino con le mani esterna tutto il suo consenso a FI. L’altro manifesto invece è la pubblicità vintage di un miracoloso detersivo chiamato “dcxan”, promosso dal partito fittizio creato dal collettivo “Democrazia Collusa”.
La terza affissione in pochi giorni
In occasione della commemorazione delle stragi di mafia l’organizzazione ha affisso altri poster per il centro città e nei pressi del murales in onore dei giudici Falcone e Borsellino alla Kalsa. Questa volta non erano i loghi dei partiti a campeggiare sui manifesti, ma un candidato: Vittorio Mangano accostato al partito “Forza Mafia” che nei manifesti chiede una Palermo libera dalla magistratura. Nei manifesti anche una rielaborazione della pubblicità di una Fiat 126, l’auto rubata da Gaspare Spatuzza e successivamente riempita di tritolo per uccidere il Giudice Paolo Borsellino.
Il primo atto
“Make mafia great again” con il logo della democrazia Cristiana che diventa “Democrazia collusa”. “Forza mafia” che richiama il logo del partito di Berlusconi. Il centro di Palermo si risveglia il 20 maggio tappezzato di manifesti che prendono di mira il partito di Totò Cuffaro, la democrazia Cristiana Nuova, e Forza Italia. La Democrazia Cristiana diventava nei manifesti “Democrazia Collusa”, Forza Italia, diventava, invece, “Forza Mafia”.
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