Non stanno di certo riscuotendo molto successo le nuove piste ciclabili a Palermo.
Uno dei capisaldi del piano della mobilità sostenibile dell’assessore Giusto Catania non fa altro che suscitare dibattiti e polemiche, anzi, non è azzardato parlare di una vera e propria pioggia di critiche contro l’amministrazione comunale.
I lavori proseguono, e nel frattempo i palermitani osservano e commentano. Le piste ciclabili, che hanno sottratto spazio alle corsie riservata alle macchine, non hanno fatto altro che aumentare il traffico. Ma c’è di più: sono difficili da percorrere ed in alcuni tratti addirittura pericolose.
Alcune piste ciclabili ‘incontrano’ tombini e pezzi di asfalto dissestati dalle radici degli alberi.
Insomma, così non va bene. Tanto che su facebook, è nato il gruppo “Libera Palermo (da Catania)”, con chiaro riferimento all’assessore, gruppo che conta già oltre 5mila iscritti e dove i palermitani si sono scatenati, con foto, video e commenti.
A fare infuriare la polemica, ieri, la pista ciclabile che passa davanti Villa Sperlinga, accanto alla quale sono state montate decine di transenne di ferro. A cosa servono? Dal Comune specificano che serviranno come parcheggi per le biciclette ma sui social non è mancato chi ha fatto ironia, ipotizzando che servissero per fare il salto ad ostacoli.
L’assessore Catania invita ad avere pazienza, e due giorni fa ha scritto su Facebook: “A tutti quelli che, che in questi giorni, si stanno esprimendo sulla pista ciclabile in fase di realizzazione, chiederei di aspettare almeno che l’intervento sia completo (segnaletica, dissuasori, cicloparcheggi…) prima di esprimere giudizi definitivi. Riuscite ad avere ancora qualche settimana di pazienza? In questo momento state commentando un cantiere, non una pista ciclabile. Comprereste un’automobile quando si conosce solo la forma della scocca?
Sarò disponibile ad un confronto pubblico sulla pista ciclabile quando l’intervento sarà finito”.
Ma il dibattito dai social network è approdato alle aule della politica.
Come riporta il Giornale di Sicilia, i consiglieri comunali di opposizione Fabrizio Ferrandelli e Giulia Argiroffi, hanno preparato una mozione da presentare in consiglio comunale per bloccare queste opere. “Catania non può svegliarsi la mattina, sedersi con qualche tecnico di fiducia e fare quello che vuole. Presenti un piano e poi ne discuta con l’organismo preposto che è il consiglio”, dice Ferrandelli.
In alcuni passaggi della mozione di legge che “la lodevole aspirazione, condivisa da ogni cittadino consapevole che ami Palermo, di vivere una città che privilegi un uso sostenibile, efficiente e sicuro delle biciclette, è mortificata da segni di vernice che ultimamente compaiono sulla strade della città, che qualcuno solennemente chiama piste ciclabili e parte di un sistema di mobilità dolce, che si racconta vorrebbe progressivamente collegare piazza Politeama con via Praga. Questi segni di vernice su strada sono non solo inadeguati ma inefficienti, dannosi e, pertanto, insicuri. Infine, la prossima agognata riapertura delle scuole completerà il disastro di queste linee di vernice che tutti noi palermitani paghiamo e pagheremo in termini di negata vivibilità e negata sostenibilità, economica, sociale e ecologica”.
Oltre alla mozione, Ferrandelli ha pensato ad una petizione online: “C’è bisogno di toccare con mano – dice – l’opposizione della città. Basta improvvisazioni, basta gesti creativi, si presenti in Aula il Piano urbano della mobilità sostenibile e su quello si discute”.
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