Un gigante architettonico, terzo in Europa per ordine di grandezza dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna, costruito su progetto dell’architetto palermitano Giovan Battista Filippo Basile e realizzato dal figlio Ernesto Basile, il più grande interprete dello stile Liberty.

Ventidue anni di lavori per la costruzione, di cui la cui prima pietra fu salutata con entusiasmo dai palermitani, nonostante le polemiche legate alla demolizione del quartiere e della chiesa di San Giuliano, il monastero delle Stimmate, la chiesa di Sant’Agata e Porta Maqueda.

Stiamo parlando del Teatro Massimo di Palermo, che a breve festeggerà il suo doppio compleanno. Doppio perché venne ufficialmente inaugurato il 16 maggio 1887 col Falstaff di Verdi, ma a seguito della chiusura di 23 anni per restauro, venne riaperto il 12 maggio 1997 con uno storico concerto che vide protagonisti, nel concerto pomeridiano, l’Orchestra e il Coro “di casa” con la direzione di Franco Mannino e, in quello serale, la Berliner Philarmonisches Orchester guidata da Claudio Abbado. Un anno dopo, il 22 aprile 1998, completati i lavori sul palcoscenico, il Teatro tornò a ospitare l’opera, con una memorabile Aida, mentre pubblico e critica apprezzavano il suono “di pulizia assoluta” e i palchi addobbati di festoni.

Centoventi sono gli anni trascorsi in totale da allora e il Teatro si prepara per celebrare al meglio entrambe le ricorrenze.