“La Corte d’Appello di Palermo, accogliendo la tesi dei lavoratori della ‘Calcestruzzi Belìce’, dichiara non fallita la società e condanna l’Eni alle spese. La decisione dovrebbe riportare serenità in tante famiglie”. Lo rende noto la parlamentare regionale dei Centristi per la Sicilia, e sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, in merito alla sentenza della Corte d’Appello del capoluogo siciliano sul fallimento dell’azienda, che aveva provocato il licenziamento dei lavoratori della ‘Calcestruzzi Belìce’ confiscata alla mafia. Al centro della vicenda la richiesta di fallimento dell’azienda per un debito contratto con  l’Eni, di 30 mila euro, relativo a un periodo precedente rispetto alla discesa in campo dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati che adesso controlla la società.

“Dire che sono felice – aggiunge Ruvolo – mi sembra un eufemismo, sono più che contenta per la decisione assunta dalla Corte d’Appello in questa vicenda; ma, soprattutto, sono soddisfatta perché, come ho detto in questi mesi, era stata posta in essere un’ingiustizia gravissima per un debito irrisorio e contratto prima dell’amministrazione giudiziaria, che aveva portato al licenziamento degli 11 lavoratori”.

“Adesso – prosegue l’onorevole – attendiamo fiduciosi le decisioni dell’Agenzia Beni Confiscati, noi continueremo a vigilare, affinché i diritti dei lavoratori vengano salvaguardati ed un bene, oggi pubblico, venga adeguatamente valorizzato. Dopo una lunga e fiduciosa attesa la decisione dei giudici – aggiunge – conferma quanto abbiamo sostenuto finora con i lavoratori e i sindacati e certamente lascia ben sperare”.

“Rimaniamo comunque anche preoccupati per i posti di lavoro – conclude il sindaco – e adesso è prioritario un incontro con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Per i lavoratori servono rassicurazioni che al momento non ci sono, lavoratori, ricordo, che sono stati licenziati con lettera fatta recapitare il 10 gennaio 2017”.