La Fp Cgil Sicilia esprime “fortissima preoccupazione” per le dimissioni di tutti i consiglieri di area Confcommercio della Camera di commercio di
Palermo ed Enna.

“Come è notorio al Consiglio camerale e alla giunta, ma anche ai non addetti ai lavori -à sostiene il sindacato – le difficili condizioni economiche in cui versa l’ente non nascono dalle ridotte capacità finanziarie seguite al taglio del diritto annuale, ma sono legate esclusivamente al comune problema delle Camere siciliane, che pagano direttamente le pensioni a gli ex dipendenti dal bilancio corrente”.

“Il nuovo consiglio camerale aveva intrapreso un percorso virtuoso nel quale anche Unioncamere nazionale aveva dato il suo contributo e che ha portato alle soglie di un accordo con Inps nazionale, che prende su di se il carico del pagamento, avendo in contropartita i beni mobili ed immobili necessari a garantire ai pensionati e ai pochi futuri rimanenti la certezza di una vecchiaia serena”, aggiunge la Fp Cgil.

Sui consiglieri dimessi, accusa il sindacato, “c’è da chiedersi dove sono stati costoro durante gli ultimi due anni, nei quali sono stati fatti tutti quei passi necessari per riportare il bilancio dell’ente nell’alveo della normalità, così come i verbali di giunta e consiglio testimoniano lo sforzo intrapreso”.

“E’ bene ricordare che la trattativa sulle pensioni accomuna tutte le camere dell’isola e scelte inappropriate ed inopportune, quali le dimissioni di tutto il consiglio camerale, minerebbero tutto il processo – sottolinea il sindacato – La Fp Cgil ricorda inoltre agli amministratori di questo ente che i
fondi che verrebbero capitalizzati dalla vendita di azioni e beni immobili sono vincolati, con delibera di giunta prima, e di Consiglio dopo, all’uso esclusivo del fondo pensioni dei dipendenti. La Fp Cgil vigilerà con estrema attenzione l’evoluzione di tale processo, dichiarandosi da subito pronta a tutelare gli interessi dei dipendenti e dei pensionati dell’ente in qualunque sede si rendesse necessario”.

Dello stesso avviso Uil Sicilia e Uil Fpl Sicilia:  “Se si dovesse arrivare allo scioglimento della Camera di Commercio e ad una gestione commissariale – aggiungono i segretari Claudio Barone ed Enzo Tango -il futuro dei lavoratori sarebbe a rischio. Non ci sono garanzie e manca un piano concreto, non vorremmo trovarci di fronte ad altri licenziamenti”.

“La Camera di Commercio, cosa che avviene soltanto in Sicilia, deve fronteggiare il gravoso onere del pagamento delle pensioni del personale nonostante la forte riduzione dei diritti camerali. Nasce proprio da qui l’insostenibilità finanziaria: c’è stato da parte di tutti il massimo impegno ma non sono arrivati risultati concreti in tempi accettabili” dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo che continua spiegando la scelta “Le nostre dimissioni, peraltro sofferte, hanno come obiettivo quello di dare una scossa al sistema perchè fin quando l’Ente non sarà liberato dalla necessità di pagare non solo gli stipendi ma anche le pensioni dei dipendenti in quiescenza non si potrà andare avanti. Deve essere la politica a trovare le necessarie soluzioni – ha aggiunto la Di Dio -. Per imprenditori che hanno senso di responsabilità è esasperante lavorare senza nemmeno la speranza di poter dare un contributo allo sviluppo del territorio e al sostegno delle imprese”.