Erano tre i gruppi criminali che gravitavano nell’area del carinese nel giro della droga. Uno più strutturato, gli altri due meno ma comunque di rilevanza criminale. Questo è il quadro che i carabinieri sono riusciti a ricostruire e che ha portato il blitz antidroga all’alba di oggi che vede iscritte 22 persone nel registro degli indagati.
I nomi
Il gip Walter Turturici ha disposto la misura cautelare in carcere per i carinesi Andrea Giambanco, 56 anni, Roberto Mannino, 32 anni, Isidoro Mannino,56 anni, Valentina Mannino, 30 anni, Giuseppe Mannino, 48 anni, Gaspare Abbate, 45 anni, e Giuseppe Anile, 38 anni, e con colo anche Luigi Cracchiolo, 49 anni di Capaci. Ai domiciliari sono finiti Seam D’Angelo, 43 anni, e Rosalia Mangione, 38 anni, entrambi di Capaci, Gaspare Impastato, 36 anni di Isola delle Femmine, e i carinesi Rosalia Russo, 39 anni, Vito Cottone, 33 anni, Gianluca Gambino, 25 anni, Piera Abbate, 45 anni, Giovanni Failla, 47 anni e Vito Giambanco, 35 anni. Infine devono presentarsi alla polizia giudiziaria i carinese Maria Cristina Guercio, 52 anni, Maurizio Di Stefano, 44 anni, Michele Cucuzza, 30 anni, e Francesco Mauro, 68 anni, e il palermitano Piero Castrofilippo, 28 anni.
La ricostruzione
L’indagine è partita dopo l’uccisione e il ferimento di due cavalli appartenenti ad alcuni componenti dell’organizzazione. Ad emergere il fatto che il cavallo ferito fu portato da un veterinario di Carini che però, intimorito dai proprietari degli animali, non informò mai le forze di polizia del ferimento dell’animale con un’arma da sparo. Secondo la Procura questo episodio mise in risalto “il tipico atteggiamento intimidatorio che contraddistingue gli appartenenti ad un sodalizio criminale”. Ad emergere dall’indagine è che questi episodi erano ritorsioni nate tra i tre gruppi per il controllo delle aree in cui spacciare lo stupefacente.
Le attività d’indagine
I gravi indizi si fondano principalmente sugli esiti dell’attività tecnica operata, consistente nella predisposizione di diversi servizi di videosorveglianza, nell’intercettazione telefonica ed ambientale operata sulle utenze in uso ai sodali ed all’interno dei luoghi frequentati dei soggetti coinvolti nell’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. La videosorveglianza sortiva esito positivo, così come l’attività di intercettazione telefonica ed ambientale.
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