Non solo famiglie e imprese stanno soffrendo il caro bollette ma anche i comuni adesso sono in difficoltà e all’orizzonte non si prospetta nulla di buono visto che continuano gli aumenti dell’energia elettrica e del gas. Il rischio concreto è che le strade possano spegnersi e che negli edifici pubblici si debba ricorrere al razionamento dei riscaldamenti.

Si prospetta un Natale al buio

Memori delle fatture estive, i sindaci sono già pronti al peggio, persino a trascorrere un Natale al buio, se sarà necessario. Perché la sberla finale sta arrivando, e anche se (per gli amanti della precisione) non si sa ancora con esattezza quanto peso avrà, di certo sarà fortissima, visto che il caro bollette non guarda in faccia a nessuno, neanche ai 391 municipi dell’Isola, che “complessivamente, per i consumi di luce e gas di tutto il 2022, potrebbero sborsare circa 200 milioni di euro in più rispetto al 2021″: una stangata di Capodanno che, se si considerano le spese storiche abituali, vicine ai 150 milioni, “supererebbe i 350 milioni”. La stima è di Mario Emanuele Alvano, segretario regionale dell’Anci.

A rischio i conti degli enti locali

Così anche i Comuni  temono che bollette più salate possano incidere sul già fragile equilibrio degli Enti locali italiani, da sempre in difficoltà nel far quadrare i conti, soprattutto al Sud, dove i comuni fticano a far quadrare i conti. Un allarme arrivato dall’Anci e più precisamente dalle parole del segretario generale Veronica Nicotra. “Ogni anno – ha detto – i Comuni spendono in media 1,8 miliardi in costi energetici. Quest’anno, rispetto al 2021, in alcuni Comuni l’incremento potrà superare il cento per cento. Parliamo di simulazioni su dati Siope, quindi dati di spesa reali. Siamo di fronte a un costo quasi raddoppiato”. “A conti fatti – ha aggiunto – ai Comuni servirà un altro miliardo per continuare a erogare servizi legati all’energia, per chiudere i bilanci di quest’anno e per impostare quelli del 2023. Siamo di fronte a un livello di esposizione molto grave, che abbiamo denunciato dai primi mesi di quest’anno. Per i Comuni, fino a ora, sono stati previsti circa 800 milioni di compensazioni ma 510 devono ancora arrivare”.

I comuni possono fare poco

Dal canto loro, proprio per evitare ripercussioni gravi sui conti, come spiegato ancora da Veronica Nicotra, i Comuni stanno facendo tutto il possibile, per ridurre i consumi “per esempio rivedendo i tempi dell’illuminazione o utilizzando la tecnologia a led. Ma si tratta comunque di un risparmio molto marginale. Ci sarebbe da fare di più anche sul versante dell’efficientamento energetico, su cui da tempo chiediamo semplificazioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici, sia per gli edifici pubblici che per quelli privati”. “Serve subito – ha concluso il segretario generale dell’Associazione dei Comuni italiani – un intervento normativo ed economico, per non trovarci ancora più in difficoltà con il nuovo anno e l’inverno alle porte”.