Caro bollette anche per il Comune di Taormina, nel Messinese, che riceve una ‘mazzata’ che rischia di far saltare i bilanci. “Il Comune di Taormina – ha reso noto il sindaco Mario Bolognari – ha ricevuto una richiesta di pagamento di fornitura di energia elettrica, comprensiva dell’illuminazione pubblica, per un totale di 589.176,15 euro. Sono bollette emesse a maggio, giugno e luglio 2022. Se le imprese e le famiglie stanno subendo una stangata senza precedenti, i Comuni, così procedendo, andranno tutti in grave sofferenza”.

L’appello del primo cittadino, “Ci aiuti lo Stato”

“Senza un intervento dello Stato – spiega Bolognari – il risultato potrebbe essere che imprese e famiglie pagheranno anche questi aumenti sotto varie forme di tariffe e tasse. Quando abbiamo fatto il bilancio avevamo previsto un aumento dei costi energetici, ma non di queste proporzioni. Un’altra tegola che rischia di far saltare i conti 2022″.

In difficoltà anche gli albergatori

Ma si lamentano, dati alla mano, anche gli albergatori. “Dal luglio 2021 al luglio 2022 nella mia struttura ricettiva – dice Gerardo Schuler, presidente degli albergatori – abbiamo riscontrato: un incremento del costo del gas del 106% e invece un incremento costo energia elettrica del 191%. Per quanto riguarda il gas è un raddoppio che incide di circa 500 euro perché abbiamo optato per il fotovoltaico. Diversa la situazione per quanto riguarda l’elettricità. Nel luglio 2021 per l’elettricità l’hotel ha speso 3mila661 euro, nello stesso mese del 2022, 11mila145 euro”.

Verso chiusura in bassa stagione

“Diventa impossibile – aggiunge – rischiare di tenere aperti gli alberghi nel periodo dei 6 mesi di bassa stagione, che a Taormina va da metà ottobre a metà aprile. Chiediamo, dunque, che venga urgentemente istituito un credito d’imposta sugli aumenti energetici e un tetto al costo dell’energia, sia gas che elettrica crediting, altrimenti per noi albergatori non sarà più possibile continuare a programmare le vendite a medio-lungo termine”.

Rischio tagli ai servizi

“È necessario uno stanziamento straordinario di almeno ulteriori 350 milioni di euro per compensare l’impennata delle nostre spese energetiche, altrimenti i sindaci saranno costretti a tagli dolorosi dei servizi pubblici a tutto danno dei cittadini, in vista di un autunno che già si prospetta molto difficile e preoccupante”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi, Michele De Pascale, che sono tornati a premere per un intervento urgente che fermi il rincaro dei prezzi dell’energia.

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