Il caso gasolio sta mettendo in ginocchio anche la pesca in Sicilia. Di solo carburante per un singolo peschereccio si può anche arrivare a spendere giornalmente sino a 2 mila euro. L’allarme arriva dall’eurodeputato siciliano Pietro Bartolo, componente della commissione Pesca al parlamento europeo, dopo le proteste delle ultime settimane, arrivate oggi anche in Sicilia. “La nostra solidarietà ai pescatori italiani” sono state le sue prime parole.

Costi troppo elevati

Il problema del rincaro del carburante, oggi, può davvero avere delle conseguenze tragiche per il settore: i pescatori non riescono più ad ottenere margini di redditività dal proprio lavoro. Il solo carburante per alcuni pescherecci può arrivare a costare fino a 2 mila euro al giorno, a cui vanno aggiunti gli stipendi del personale marittimo, le attrezzature, la manutenzione e le tasse. “Andare a mare a queste condizioni è semplicemente sconveniente, come Parlamento europeo – aggiunge Bartolo – stiamo facendo il possibile nell’ambito delle nostre competenze per contribuire a risolvere questa situazione. Assieme ai nostri colleghi abbiamo presentato un emendamento in commissione Economia per bloccare lo stop alle esenzioni per le accise del carburante che ha proposto la Commissione e che decreterebbe la fine di larga parte del settore”.

Le conseguenze della guerra in Ucraina

In tutto questo sta avendo un peso la guerra in Ucraina, con aumenti delle materie prime, carburante compreso. Ecco perché proprio in quest’ottica c’è un lavoro che si sta cercando di fare per frenare l’emorragia dell’aumento dei prezzi: “Al contempo – precisa l’europarlamentare siciliano – chiederemo che lo sblocco dei fondi europei per contrastare le conseguenze della guerra venga esteso anche alle nostre marinerie. Bene il supporto ministeriale che inietterà 20 milioni per garantire sostegno finanziario alle imprese di pesca colpite dal rincaro. Mi auguro adesso che le risorse messe a disposizione possano arrivare al più presto nelle tasche dei pescatori. Servono azioni rapide e concrete. Il tempo è poco e il problema sempre più pressante”.

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