“Per tornare in Sicilia bisogna pagare i biglietti più cari d’Italia: un volo da Bologna a Palermo costa almeno 300 euro, uno da Milano a Palermo 400 euro, 300 da Torino, addirittura 500 se si parte da Roma, dalla Sicilia si parte ma non si ritorna più”. Torna così sul discusso caro-voli il Coordinatore Regionale dell’ Udc Decio Terrana.
Appello al Governo Regionale
“Abbiamo da due anni – aggiunge Terrana – come lo dimostra la manifestazione svolta nel passato all’aeroporto Fontanarossa di Catania, manifestato come occorre una concreta soluzione ad una triste situazione che penalizza studenti, lavoratori e intere famiglie. Confido nell’ impegno sinergico del Governo regionale e di tutte le forze politiche, affinché nel più breve tempo possibile si riesca a garantire ai siciliani una soluzione strutturale garantendo inoltre la continuità alle agevolazioni previste dalla nostra insularità, noi continuiamo a esserci con impegno e determinazione per una battaglia che deve vederci tutti uniti “.
Nasce un fondo per i residenti di Sicilia e Sardegna
Per promuovere le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità è istituito presso il Mit un apposito fondo per garantire un “completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia e da e per la Sardegna” con una dotazione di 2 milioni per il 2023 e 4 milioni dal 2024. Lo prevede un emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Le disposizioni si applicano ai cittadini residenti nelle regioni Sicilia e Sardegna. La dotazione del fondo è stata corretta poi rispetto a quanto scritto nell’emendamento: si tratta di 5 milioni per il 2023 e 15 milioni dal 2024.
Piccolo sforzo legato all’insularità
Si tratta, in realtà, solo di un piccolo sforzo che viene legato alla condizione di insularità inserita, ormai, in costituzione. da comprendere resta l’uso che verrà fatto di questo fondo e soprattutto l’efficacia nel contenimento dei costi del trasporto aereo da e per le isole.
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