“Apprendo dalla stampa che sono state mandate alla Procura di Trapani la testimonianza mia e di altri 28 testimoni, resa al processo dell’onorevole Giammarinaro per eventuali determinazioni. Cosa ben diversa dal sostenere che sono indagato per falsa testimonianza”. Questa la secca replica di Salvatore Cuffaro alla notizia diffusasi nelle ultime ore che lo vedrebbero indagato per falsa testimonianza insieme al leader di Cantiere Popolare Saverio Romano.

La vicenda processuale è quella che vede protagonista il deputato socialista Pino Giammarinaro accusato di contiguità mafiosa. Per lui la sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani ha disposto il sequestro di beni pari a 15 milioni di euro, avrebbe trasmesso alla Procura gli atti delle testimonianze rese dall’ex presidente della regione Totò Cuffaro, dal deputato Saverio Romano e dall’ex deputato regionale Pio Lo Giudice.

Avrebbero mentito il primo durante il processo, il secondo nelle dichiarazioni rese nell’ambito delle indagini difensive degli avvocati di Giammarinaro, il terzo in vari verbali di polizia giudiziaria. Ma le false testimonianze non riguarderebbero solo i tre politici o ex politici. Il tribunale Misure di prevenzione non ha creduto a nessuno dei 28 testi della difesa ed ha inviato gli atti alla procura per tutti.

“Mi è stato chiesto se avessi incontrato nel 1991 tale Marcello Fondacaro e consigliatogli di rivolgersi a Giammarinaro – spiega Cuffaro-. Nonostante siano passati 26 anni ricordo di non conoscere il pentito Fondacaro che invece porta, a prova del fatto che io lo conosca, il fatto che lo abbia mandato a salutare da una persona il signor Giammanco che era in carcere con me a Rebibbia.
Fatto non vero perché il signor Giammanco che, sentito al processo, ha dichiarato di non conoscermi, è uscito dal carcere di Rebibbia nel 2007 mentre io vi sono entrato nel 2011. Nutro una ostinata fiducia nella Giustizia e ne ho avuto ed ho grande rispetto. Non credo di chiedere troppo se chiedo che anche la Giustizia abbia rispetto di me e della mia vita”