La zona del “Cassaro” palermitano, cuore pulsante della città, abbandonata tra rifiuti e spacciatori, in balìa di furti e rapine. E’ il contenuto di una lettera che l’associazione “Cassaro alto” ha inviato a forze dell’ordine e prefettura per chiedere un immediato intervento. Questa porzione di territorio definita pericolosa, non sicura, con un peggioramento di giorno in giorno delle sue condizioni.

Il grido d’allarme, l’ennesimo

È scattato l’ennesimo grido di allarme da parte dei commercianti del “Cassaro Alto” di Palermo, quella porzione di territorio che ricade in via Vittorio Emanuele racchiusa tra i Quattro Canti e il piano della Cattedrale. Il grave peggioramento delle condizioni di sicurezza e di ordine pubblico ha spinto i commercianti dell’associazione Cassaro Alto a richiedere un incontro urgente con le massime istituzioni della città di Palermo, Prefetto, sindaco, questore e con il comandante della Legione carabinieri Sicilia. Un faccia a faccia per esprimere la loro esasperazione e preoccupazione al fine di avviare una ricerca comune delle soluzioni necessarie.

Spaccio, furti e rapine all’ordine del giorno

Si parla di “evidenti disagi” per i commercianti e i cittadini che frequentano a vario titolo il “Cassaro Alto”. Non solo degrado ambientale e sociale ma anche dal dilagare dello spaccio di droga a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ad essere segnalata la presenza di tossicodipendenti in grave stato confusionale e i continui furti perpetrati sia nei confronti dei turisti sia delle attività commerciali. Tutto questo spinge “a richiedere, con urgenza, ampie rassicurazioni sui provvedimenti e azioni da adottare per il ripristino dell’ordine pubblico, del decoro e della legalità nel più breve tempo possibile”.

Area di attrazione abbandonata

I commercianti rilevano inoltre, con grande amarezza, l’assenza di ogni forma di decoro urbano, di arredi e di adeguata pulizia e vigilanza del percorso arabo-normanno. “Anche nel punto di sua maggiore attrazione – si legge nel comunicato – che è il piano della Cattedrale, che non permettono di esaltare al massimo le sue possibilità di attrazione turistica, di ‘buen retiro’ e svago della popolazione palermitana”.

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