“Dovrei iniziare questo percorso politico verso l’assemblea degli amministratori di Sicilia Vera chiedendo scusa ai siciliani per aver regalato loro Musumeci”. Non lascia spazio a dubbi Cateno De Luca nel presentare la manifestazione politica che si terrà l’1 e 2 ottobre a Taormina. Il sindaco di Messina di fatto apre le ostilità elettorali e lo fa con il suo tradizionale stile.

L’assessore Armao “un disastro”

“Dovrei chiedere scusa per il primo comunicato di Sicilia Vera con il quale sposammo la candidatura, anzi la lanciammo. Poi ci fu l’innamoramento con Armao Meravigliao (l’assessore regionale Gaetano Armao, ndr). I conti della Regione affidati a lui sono sotto gli occhi di tutti. Bilancio approvato sempre in ritardo, io a Messina lo faccio a dicembre. E poi le magie degli accertamenti, aggiustamenti, assestamenti fino al blocco della spesa”. 

Una “visita” per presentare un documento

Ma De Luca avverte: “Non sono qui per presentare l’assemblea. A questo pensa Danilo Lo Giudice (deputato e uomo di De Luca da 15 anni almeno, ndr) ma per consegnare un documento al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè“. E aggiunge: “Non che voglia notificargli lo sfratto. Il documento che presenterò al presidente al quale mi lega antica amicizia si intitola ‘Vertenza Città di Messina’ ma potreste cambiare con Palermo, Catania e così via. Ci sono temi da affrontare e se non lo si farà allora sì che diventerà uno sfratto per tutti perché il tempo del ‘babbio’ è finito”.

L’inchiesta sull’assessore Razza

De Luca ha poi parlato della recente indagine sullo scandalo della sanità che ha coinvolto l’assessore alla Salute Ruggero Razza: “Dopo aver visto le intercettazioni dell’inchiesta che ha coinvolto Ruggero Razza e aver appreso che l’assessore e i suoi sodali parlavano di come zittire De Luca, come farlo fuori politicamente, ho deciso che con questa parte non parlo. Loro usano le istituzioni per vendetta”.

Candidatura certa alla presidenza della Regione

Poi De Luca conferma ancora una volta con certezza che si candiderà alla presidenza della Regione alle elezioni del 2022: “Questa degli amministratori di Sicilia Vera – precisa – non è l’occasione per lanciare la candidatura di De Luca. Cateno De Luca è candidato e indietro non si torna. Quella che parte coordinato da Lo Giudice è il percorso che ci struttura come movimento nel territorio. Erano stati invitati ai 4 dibattiti dei tavoli tematici gli assessori di riferimento: Baglieri, Zambuto, Armao. Hanno ricevuto ordine di non venire. E io li invito ufficialmente anche a mezzo stampa. E se il buon Musumeci vuole venire io lo aspetto. Sta portando a sbattere la Sicilia ma insiste a non rispondere a De Luca che è il sindaco di Messina. A chiunque chieda risponde ‘parliamo di cose serie’. Continui pure cosi”. In realtà apre uno spiraglio ad un eventuale dialogo in tal senso. Il primo cittadino potrebbe decidere di farsi da parte in una logica di coalizione solo a certe condizioni: “Non potrei mai appoggiare un candidato presidente che vada a Palazzo per fare politica. Potrei appoggiare un amministratore ma in quella giunta non dovrebbero comparire uomini o donne che siano stai assessori di Crocetta o di Musumeci. Chi ha contribuito allo sfascio non merita di tornare sul luogo del delitto. Io metto sul campo il mio curriculum di amministratore. Confrontiamoci sul campo e sui curricula”.

A febbraio le dimissioni da sindaco

De Luca poi conclude annunciando le dimissioni: “Sono sindaco di Messina e lo sarò fino a febbraio quando mi dimetterò per candidarmi. Decida il centrodestra cosa fare. Io non voglio fare giochetti fra destra e sinistra. Facciano i loro conti. Per i sondaggi già sarei fra il 14 e il 16% mentre Musumeci con tutta la coalizione fra il 24 e il 26%. Non credo nei sondaggi ma questo dato una cosa la dice: Musumeci riesce già a far perdere voti alla coalizione.  Questa- conclude- sarà una campagna nella quale conterà il ‘corpo a corpo per orientare il consenso”.

 

 

 

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